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storia
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Lutti
Nei primi mesi del 2000 venne a mancare improvvisamente all’affetto dei propri cari il professore Angelo Canora, decano dei giornalisti cavesi. Per molti anni come corrispondente del Corriere
dello Sport-Stadio aveva seguito e raccontato con equilibrio e sobrietà le sorti della squadra di calcio metelliana. Il figlio Biagio ha continuato con
la sua firma il lavoro del padre e tuttora scrive per il quotidiano sportivo
romano.
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Il 3 giugno 2001 Carlo Crescitelli decise di lasciarci, lanciandosi dal balcone di casa. Rimanemmo costernati,
come accade di fronte alla morte imprevista e violenta di una persona cara.
Carlo collaborava al nostro giornale da diversi anni,
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Nel 2001 morì il prof. Federico De Filippis. Aveva 86 anni, era stato sindaco di Cava dal gennaio 1979 al gennaio 1981.
Nelle fila della Democrazia Cristiana aveva ricoperto anche le cariche di
consigliere provinciale, assessore e consigliere comunale. Fu provveditore agli
studi e ispettore del ministero della Pubblica Istruzione.
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Sabato 23 marzo 2002 scomparve Rossella Lambiase. Giornalista, redattrice da sempre di Panorama Tirreno, era persona viva e
attiva. 45 anni, sposata, lavorava alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Era impegnata nel sindacato e nel partito dei DS; sentiva
fortissimo l’impegno anche nel sociale e, in particolare, verso i
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Nel 2002 venne a mancare, dopo aver combattuto strenuamente contro un male
incurabile, Gino Avella. Giornalista eclettico aveva seguito per Quarta Rete le sorti della Cavese.
Professore di educazione fisica, si era interessato con grande passione anche
alla storia e al folklore della nostra città. E’ stato per molti anni la ”voce” della festa di Montecastello e della “Disfida dei Trombonieri.
Il 19 settembre 2002 morì a Palombara Sabina Francisco Ramon Lojacono, l’allenatore che il 22 maggio del 1977 aveva riportato la Cavese, all’epoca momentaneamente Pro Cavese, in Serie C dopo ben 34 anni di campionati
minori. Ramon vinse quel campionato superando la concorrenza agguerrita di
squadre importanti come Potenza, Juve Stabia, Gallipoli, Martina Franca e Nardò.
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Nel novembre del 2002 si spense all’età di 42 anni Gianluca Signorini, a causa di una sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come “morbo di Lou Gehrig”. Aveva giocato nella Cavese nel campionato 1984-85, contando 29 presenze. A
Cava fu allenato da Romeo Benetti, poi esonerato, e da Corrado Viciani. Un solo
anno con la casacca degli aquilotti, ma Signorini lasciò il segno e un ricordo indelebili della sua classe dentro e fuori dal campo. Da
Cava spiccò il volo verso la Serie A (Parma, Roma, Genoa e Pisa).
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Si spense ad Agropoli nel febbraio del 2003, all’età di 80 anni, Riccardo Romano. Era stato
Più volte era risultato a Cava il più votato, superando ripetutamente Eugenio Abbro. Nel 1954 fu eletto consigliere
provinciale e nel 1963 divenne senatore. Rimase a Palazzo Madama fino al 1972,
poi fu deputato nell’ottava legislatura. Nel 1973 fondò l’Associazione politico-culturale per i rapporti Italia Repubblica Democratica
Tedesca. Fu membro del comitato direttivo del Senato e responsabile del gruppo
comunista nella Commissione parlamentare pubblica istruzione e belle arti.
Con la trasformazione del PCI in PDS si dichiarò fuori dal partito e si ritirò ad Agropoli.
Il 3 aprile 2002 aveva festeggiato il suo ottantesimo e ultimo compleanno in una
bella festa ad Agropoli alla quale avevano partecipato numerosi compagni e
avversari di lotte politiche, tutti mossi dalla volontà di testimoniargli la propria stima incondizionata ed amicizia.
Romano è stato una delle più prestigiose figure della politica cittadina. Memorabili rimangono le sue lotte
politiche e gli scontri verbali con Eugenio Abbro, improntati sempre, però, al più profondo e leale rispetto reciproco dell’avversario. Un esempio purtroppo non imitato nella confusa e chiassosa politica
di questa seconda repubblica. Così fu ricordato un anno dopo la morte dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: «E’ stato un patrimonio democratico di una comunità e un grande intellettuale che nel partito non si è mai occupato di poltrone. Un vero comunista che non ha chiesto mai nulla per sé».
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Nell’estate del 2003, dopo una vana resistenza a un’implacabile malattia, ci lasciava il dottor Lello Della Monica, cardiologo apprezzato e conosciutissimo in città. Della Monica, oltre ad essere un serio professionista, coltivava la passione
per la poesia, con particolare riguardo a quella in vernacolo.
All’inizio del 2004 si spense Errico Salsano, già presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo per ben 21 anni (dal 1972 al 1993). Il più longevo dei presidenti dell’ente, non dotato di risorse proprie e con esiguo personale si era reso artefice
di numerosi interventi che avevano molto contribuito a migliorare il volto
della città. Ricordiamoli: ha restituito dignità e suggestione al Borgo Scacciaventi; ha recuperato piazza San Francesco (salvo
poi a vedersela colpire a morte dalla mano comunale per farne un parcheggio);
ha rilanciato la Festa di Monte Castello, valorizzando la felice variante della
Disfida dei Trombonieri; ha ridato splendore al Corpo di Cava, forse la più struggente frazione cittadina; ha dialogato con albergatori, ristoratori e
operatori culturali; ha contribuito alla nascita e ha utilizzato il Piccolo
Teatro al Borgo per promuovere il nome della città in Italia e all’estero; ha portato il Giro d’Italia due volte a Cava; ha istituito il premio “Cavesi nel mondo”, che ha ricondotto all’abbraccio della città (e alla conoscenza e all’esempio per i più giovani) persone di grande prestigio e capacità che se ne erano allontanate, come Gino Palumbo, Rocco Moccia, Mario Amabile e
tutti gli altri; ha ottenuto la partecipazione della città a trasmissioni televisive di grande audience come (“Fantastico” o “Mille e una luce”).
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Si spense nel 2004, dopo una lunga malattia, Peppe Romano, consulente del lavoro, ma soprattutto un vero personaggio di spicco della
nostra città. Era stato consigliere comunale nelle file del PCI e si era frequentemente
impegnato in iniziative per il bene della collettività.
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Lucio Barone, giornalista, acceso meridionalista, uomo di cultura sempre originale e “fuori dal
Con l’istituzione dell’ Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi, avvenuta qualche mese dopo, il comitato direttivo composto dai
rappresentanti dei giornali locali di Cava e Costiera decise di intitolare a
lui la nuova struttura. Lucio Barone ne era stato uno dei più accesi e convinti promotori.
Cordoglio a Cava de’ Tirreni per la scomparsa di Mons. Ferdinando Palatucci nella primavera del 2005. Aveva 90 anni ed era nativo di Montella. Fu ordinato
sacerdote nel 1938; nel 1982 divenne arcivescovo di Amalfi e contemporaneamente
vescovo di Cava. Le due diocesi furono unite nel 1986 e diventarono così Arcidiocesi di Amalfi e Cava de’ Tirreni. Palatucci era ricordato con grande affetto in città.
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A marzo del 2005 moriva Fra Giuseppe Baldini. Aveva educato molte giovane generazioni di cavesi che avevano frequentato l’attivissimo gruppo di azione cattolica di San Francesco.
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Nel novembre del 2005 Cava de’ Tirreni perse uno dei suoi più qualificati uomini di cultura, che tanto aveva contribuito a tenere elevato il
livello intellettuale della città: Padre Attilio Mellone. Aveva 88 anni e dal 1956 al 1962 era stato alla guida della provincia
francescana salernitano-lucana. Don Attilio è ricordato soprattutto come uno dei
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Il 28 dicembre 2005 morì all’età di 88 anni l’avvocato Raffaele Clarizia. Dal novembre 1958 al dicembre del 1960 era stato sindaco della città.
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Raffaele Senatore era in chiesa in un pomeriggio di maggio del 2006, per il trigesimo della
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Nei primi giorni del 2008 si spense il dottor Mario Esposito, un protagonista della vita politica e sociale cittadina della seconda metà del Novecento. Era stato medico sanitario della città, consigliere e assessore comunale, consigliere provinciale. Sempre impegnato
nella vita culturale cittadina, si era reso promotore di iniziative per
valorizzare la figura del marchese Andrea Genoino e per la ristampa di un suo
libro (“Le Sicilie al tempo di Francesco I”). Fu grande amico ed estimatore di Riccardo Romano.
La notizia a settembre della morte di soldati italiani in Afghanistan a seguito
di un attentato terroristico, raggelò i cavesi: tra le vittime c’era anche il Primo Caporal Maggiore della Folgore Massimiliano Randino, di 32 anni. Nato a Pagani, era vissuto a Cava per molti anni. Qui aveva molti
amici e aveva partecipato alla vita associativa, essendo un componente del
gruppo sbandieratori Città de La Cava. Da sposato si era trasferito a Sesto Fiorentino con la moglie. A
Kabul era in missione di pace. Dopo i Funerali di Stato nella basilica di San
Paolo fuori le Mura a Roma la salma è stata trasportata prima a Nocera Superiore dove vivono attualmente i genitori e
poi a Cava. Dopo una solenne celebrazione nel santuario di San Francesco e Sant’Antonio, Massimiliano è stato sepolto nel cimitero di Cava.
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C’era tanta gente ai funerali di don Guerino Amato, svoltisi il 26 settembre 2009. Una moltitudine di
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