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attualità
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Dopo cinque anni di amministrazione di centrodestra guidata da Marco Galdi, Cava
de’ Tirreni ha deciso di cambiare, affidando la guida della città al candidato del centrosinistra Vincenzo Servalli.
Servalli ha incrementato nel ballottaggio del 14 giugno il margine di vantaggio
che aveva su Galdi dopo il primo turno del 31 maggio scorso. Infatti nel
confronto a due l’esponente del centrosinistra ha guadagnato più di 5 mila voti (da 8.833 a 13.859), contro le sole 1.500 preferenze in più dell’ex sindaco (da 7.777 a 9.015). Quindi quegli elettori che si sono recati di
nuovo alle urne per il ballottaggio hanno riversato su Servalli le proprie
simpatie, dicendo no al sindaco uscente, che pure aveva stravinto le elezioni
del 2010, battendo il concorrente Gravagnuolo al primo turno, senza nemmeno
dover ricorrere al ballottaggio.
Tra gli altri candidati sindaci, Armando Lamberti con le sue 4.500 preferenze è risultato il terzo nell’elenco dei 10 pretendenti. alla poltrona. Entra nel nuovo consiglio comunale
insieme a Marco Galdi, Renato Aliberti e Massimiliano De Matteo.
Anche tra i partiti si è verificata un’inversione di tendenza.
Il PD è risultato il primo partito cittadino , mentre Forza Italia è ritornata ai livelli delle elezioni del 1997, superata dalla lista civica
Responsabilli per Cava e anche da Fratelli d’Italia. Delusione prevista per il Movimento 5Stelle, che al contrario della tendenza nazionale,
non è riuscito a portare neanche il proprio candidato sindaco nell’assemblea cittadina. Ciò a causa della profonda divisione all’interno delle due fazioni del movimento cavese.
Nel nuovo consiglio comunale siederanno, 15 esponenti della maggioranza: 9
rappresentanti del PD, 3 della lista Cava Libera, 2 di Cava Civile e 1 di
Direzione Futuro. Per l’opposizione, oltre a Marco Galdi Renato Aliberti, Massimiliano Di Matteo e
Armando Lamberti, 1 di Forza Italia, 1 di Cava è Unica, 1 di Fratelli d’Italia e 2 di Responsabili per Cava.
Non riesce a entrare, nonostante più voti personali rispetto a Massimiliano Di Matteo, Cettina Capuano, che ha
ottenuto minori voti per le sue 2 liste rispetto al Amiamo Cava che sosteneva
Di Matteo. Stessa sorte è toccata a Marco Senatore, Gianluca Santoro, Michele Mazzeo, Claudio Di Criscio.
Tra i partiti, oltre al prevedibili insuccesso dei 5Stelle, divisi al loro
interno, la sinistra frazionata tra le due liste che sostenevano la Capuano e i
comunisti di Mazzeo non è riuscita a conquistare nessun seggio. Stessa sorte è toccata alle liste che sostenevano Marco Senatore e Armando Lamberti. A bocca
asciutta anche Città Democratica, lista sostenuta da Luigi Gravagnuolo.
Panorama Tirreno, giugno 2015
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