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attualità
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Teatro “Farfariello”, da marzo il via ai lavori
Sara realizzato in Piazza Amabile, nell’ex deposito degli autobus
Francesco Romanelli
Con qualche mese di ritardo il primo cittadino pare che stia mantenendo la
parola. Il progetto è stato presentato alla fine del mese di luglio nell’aula delle adunanze di Palazzo di città. «Era nostra intenzione - ha sottolineato Gravagnuolo - restituire alla città il suo teatro ed oggi finalmente dopo tanto tempo il sogno è diventato realtà. Una classe politica saggia e perspicace aveva già dotato la città di un imponente teatro che poi, dopo la guerra, fu purtroppo trasformato in
casa comunale».
A festeggiare questo evento atteso da molto tempo c’erano oltre al sindaco Gravagnuolo, gli assessori alla qualità della cultura, Gianpio De Rosa, e dei lavori pubblici, Napoleone Cioffi ed il
parlamentare Antonio Cuomo che molto si è adoperato nelle segrete stanze regionali per far decollare definitivamente l’iniziativa. Nelle prime file sedevano anche alcuni operatori culturali della
città tra i quali Clara Santacroce, Mimmo Venditti e Peppe Basta.
Il nuovo teatro sorgerà nei locali dell’attuale deposito del CSTP in Piazza Mario Amabile, avrà 450 posti, sarà intitolato ad Eduardo Migliaccio, in arte Farfariello. Per la sua realizzazione
occorreranno circa cinque milioni di euro. I lavori inizieranno nel mese di
marzo del prossimo anno e dovrebbero essere completati per i festeggiamenti del
Millennium del 2011.
Panorama Tirreno, agosto 2008
Chi è Migliacco
Eduardo Migliaccio, in arte Farfariello, nacque nella frazione di Santa Quaranta a Cava de’ Tirreni il 15 aprile 1880 da Ernesto e Almerinda Tragni. Studiò scenografia all’Accademia di Belle Arti a Napoli e si appassionò al teatro di varietà. A 18 anni si trasferì in America con la famiglia. Cominciò a lavorare ad Hazletown, in Pennysilvania, per poi trasferirsi a New York, alla
banca Avallone. Aiutava gli emigranti a scrivere lettere ai parenti in Italia.
Un’esperienza che l’avrebbe molto aiutato nella carriera artistica. Nella grande mela, agli inizi
del Novecento, prese a frequentare i teatrini di Mulberry Street, dando vita ai
primi personaggi del suo repertorio. Sulle tavole del «Villa Vittorio Emanuele» cominciò la sua ascesa. Divenne famoso con la «macchietta coloniale».
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