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attualità
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Alla Manifattura Tabacchi i sigari
aromatizzati
Con questa intenzione i nuovi proprietari
privati intendono rilanciare la produzione cavese
La Manifattura Tabacchi metelliana
dovrebbe diventare un polo per la produzione dei sigari
aromatizzati. Questa sarebbe, infatti, l’intenzione della
Bat Italia (British American Tobacco) proprietaria
dell’opificio cavese. Altra forza lavoro (trenta
dipendenti) giungerà fra non molto dallo stabilimento di
Scafati chiuso qualche mese fa. In totale i dipendenti
impiegati per tale produzione saranno 125. Numero di gran lunga
inferiore a quello di alcuni anni fa. Il passaggio dal pubblico
al privato del comparto ha fatto perdere molti posti di lavoro
con tutte le conseguenze che poi ne sono derivate. Ora uno
spiraglio nuovo si apre, anche la Cgil è soddisfatta per
questa scelta aziendale. «Dal piano industriale redatto
dall’azienda - fanno sapere dal sindacato - si evince che
la produzione dei sigari aromatizzati proseguirà fino
alla fine del prossimo anno. Tutto ciò, naturalmente,
dovrebbe scongiurare qualsiasi taglio alle maestranze.
Attualmente presso l’opificio cavese vengono prodotti le
seguenti specie di sigari: garibaldi, ammezzato garibaldi,
toscanelli, sigaro all’aroma di anice e caffè.
Nell’immediato futuro, però, si produrranno quasi
sicuramente solo gli aromatizzati. Un fattore positivo che
giova a favore di Cava è che tale produzione non ha mai
avuto uno stop come successo in altri stabilimenti. Quello di
Bologna, per scelta aziendale, ha chiuso i battenti tempo fa.
Nessun operaio però ha perso il posto di lavoro. Le
maestranze sono state assunte da un privato. Il problema
occupazionale, naturalmente, in quell’area è molto
diverso dal nostro».
Cava polo del sigaro aromatizzato?
È possibile, secondo la Cgil, ma al momento però
non c’è nulla di scritto anche se si dovrebbe
andare comunque in quella direzione. Ci sono stati dei concreti
segnali come per esempio l’ottimizzazione della
strumentazione che era obsoleta. Di conseguenza la produzione
è notevolmente aumentata. La strategia industriale della
Bat al momento prevede la produzione del sigaro toscano solo a
Lucca, un mega opificio con macchinari all’avanguardia
con il quale si è dovuto spesso misurare quello di Cava
negli anni scorsi per salvaguardare la propria produzione.
Nonostante l’opificio cavese non avesse a disposizione
strumenti moderni, le maestranze con la loro
professionalità sono riusciti a sopperire a questo
handicap. Forse anche per questo motivo la multinazionale
inglese-americana ha scelto la città metelliana come
sede per poter produrre i sigari aromatizzati. Secondo la Cgil
però non è naturalmente possibile sapere i
progetti a lungo termine dell’azienda, in questo settore
si va avanti a piccoli passi. A luglio si era stabilito di non
chiudere lo stabilimento di Scafati e ad ottobre tale decisione
è saltata. Tutto dipende dalla politica industriale che
la Bat intende perseguire nei prossimi anni.
Il settore sarà condizionato
certamente dalla legge sul fumo anche se al momento la
produzione di sigari non ha subito alcun contraccolpo.
Panorama Tirreno, marzo 2005
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