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cultura & società
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Dieci anni fa Rossella Lambiase
Era il 23 marzo di 10 anni fa quando Rossella Lambiase ci ha lasciato,
piegandosi alla malattia che fece cessare il battito del suo cuore in quel
letto di ospedale dal quale aveva sperato di uscire coi suoi piedi.
Che ti sei persa cara amica: avresti potuto divertirti e divertirci con la tua
ironia, ma avresti potuto anche molto arrabbiarti di fronte allo spettacolo
sempre più mercificante della donna. Altro che diritti, altro che equità, altro che forza della ragione.
Ti ricordiamo con grande affetto, qualche volta rileggiamo un tuo articolo, fai
parte sempre della nostra redazione e del nostro mondo. Un po’ di te e di quello che sei stata su questa terra ci aiuta a comprendere e a
giudicare più al femminile le incongruenze di questo pianeta ancora troppo dominato dai
maschi.
Bella Rossella, ciao!
Patrizia Reso
Il tempo scorre ma spesso mi capita di pensarti. Non soltanto guardando una tua
foto… Quando leggo di politica e sindacati, oppure scrivendo un pezzo o semplicemente incrociando gli occhi di un cane.
Un’amicizia adolescenziale che col nostro crescere si è evoluta anche in confronto professionale e politico.
Nessuno ti insegnerà niente in questo mestiere: devi imparare a rubare i segreti che fanno un pezzo
E come non sorridere al ricordo di quella mia prima volta ad un convegno, organizzato dalla
stampa napoletana in via Caracciolo, dove, noi, ci si sentiva un po’ spaesate tra donne in pelliccia e col crine ancora fresco delle essenze del
parrucchiere, ma che scoprimmo in breve assatanate dalla fame: quando fu il
momento dell’apertura del buffet avemmo solo la possibilità di fumarci la sigaretta poiché assistemmo all’assalto di Forte Apache e restammo incredibilmente a digiuno.
E la tua lista Mimosa? Quanto ci hai creduto e quante donne hai saputo
trascinare in questo credo! Sarebbe ancora interessante costituirla oggi una
lista di sole donne, le quali oggi continuano a stare ai bordi della politica
nonostante la vergogna delle percentuali rosa.
Credimi, non ti stai perdendo molto da questo punto di vista! La degenerazione è stata talmente tanta e rapida che ti avrebbe indotto a rinunciare a quella
partecipazione diretta che sentivi fremere in te.
Anche localmente non brilliamo! La tua pagella (il “Pagellotto”) porterebbe disastrose insufficienze, solo un grosso sforzo di generosità irresponsabile susciterebbe un giudizio più benevolo.
Abbiamo riso tanto insieme. Abbiamo sempre colto l’aspetto più simpatico, o anche più ridicolo, di qualsiasi situazione! Anche quando ci si inc…va maledettamente, si finiva per ridere finanche solo di noi, del nostro modo di
manifestarci, ben lungi dalla diplomazia che fa rima con ipocrisia! Oppure feci
e zecche canine diventavano motivo di ilarità insieme allo sciroppo contro l’enuresi dei cuccioli… Che follie!
Certamente abbiamo condiviso anche momenti tristi e dolorosi, ma non voglio
pensare alle tristezze che hanno caratterizzato la tua breve esistenza: ce ne
sono state troppe. Desidero invece ricordarti sempre radiosa e fatalona,
scanzonata e sofisticata, musicale e colorata, luminosa e chiacchierona, e
saperti felice con tutta la tua famiglia!
Panorama Tirreno, aprile 2012
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