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cultura & società
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L’oscillazione più bella del
mondo
Mille aneddoti inediti in un’opera
istruttiva e divertente per capire l’universo musicale
che dal ’54 a oggi ha coinvolto miliardi di individui
Storia del rock
Editori Riuniti, nov. 1997. Libri
di base+
Compreso floppy disk
E’ apparso in libreria nel novembre
del ‘97 il volumetto (più floppy disk)
“Storia del rock” di Elio Venditti, nella
collana Libri di Base degli Editori Riuniti. L’autore -
secondo vari esperti - è uno degli studiosi più
attenti ed originali attualmente in circolazione in Europa.
Questa “Storia del
rock” fornisce una cronaca vivace e ricca di notazioni
insolite, apre scenari e calamita l’attenzione su
precursori e personaggi dimenticati, fornendo una visione
globale dell’evoluzione della pop music. Grazie alla sua
vasta cultura, il Venditti arricchisce la narrazione con
aneddoti e curiosità che ben si miscelano,
nell’analisi dalla quale si evince chiaramente che
l’opera in questione è una specie di
“abstract”, un compendio, di
qualcosa di più ampio e profondo ancora da scrivere. Del
resto la collana dei Libri di base+ degli Editori Riuniti ha
proprio lo scopo di offrire una divulgazione, una specie di
introduzione chiara agli argomenti coni quali quotidianamente
conviviamo. E il floppy disk che accompagna il libro
offre un discreto panorama informativo sulle canzoni arrivate
ai primi posti nelle classifiche di USA, Inghilterra, Italia
nelle versioni 45 giri e Lp dalla metà degli anni
cinquanta ai nostri giorni nonché schede informative
relativi ai vari successi musicali annuali.
Dicevamo prima che il libro contiene
molti aneddoti e notizie inedite. A una prima occhiata si ha
l’impressione che l’opera si possa leggere in poche
ore (sono poco più di un centinaio di paginette) poi si
scopre che per la grande massa di informazioni offerte
dall’autore, si rende necessaria una seconda e più
approfondita lettura. Inutile a nostro avviso in questa piccola
esposizione citare nome di artisti o generi musicali, essendo
tantissimi quelli menzionati, mentre ci ha colpito una vecchia
definizione di David Bowie: “In quasi ogni paese
stranamente esistono forti vincoli familiari eccetto in
Inghilterra e in America. Pochi paesi hanno bisogno dl rock
’n’ roll. L’America e l’Inghilterra,
forse la Germania, ma l’Italia e la Francia in nessun
modo. A loro non serve. Il rock fornisce in realtà una
vita familiare che manca in certi paesi, un senso della
comunità” e infatti il Venditti (che in tutta
l’opera credo abbia citato uno o due gruppi musicali
italiani, la PFM di sicuro) ricorda «che nessuno ha mai
sentito finora una Jumpin’ Jack flash o una Purple haze
in Italia o in Francia, e neanche in Germania, checché
ne dica Scaruffi. Ma questo non esclude che prima o poi possa
accadere».
Biagio Angrisani
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