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Ricordo di Patrizia Reso
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Una perdita che ci tocca
nel profondo del cuore
Ho conosciuto Patrizia Reso negli anni in cui la scuola pubblica e gratuita
subiva profondi cambiamenti che ne minavano la natura democratica. Con il
Decreto interministeriale n. 44/01 si inseriva il “contributo volontario” al quale le famiglie dovevano rispondere con sollecitudine perché venisse arricchita l’”offerta formativa” destinata agli alunni di ogni età. Duro colpo per una persona come Patrizia che faceva della Costituzione il suo
vangelo e che definiva l’art. 34 una delle più grandi conquiste di un Paese.
Animò, in città, il dibattito di quei primi anni del nuovo millennio, facendosi promotrice di numerosi
incontri aperti a dirigenti, studenti, genitori e a chiunque volesse, allora,
capire qualcosa di questa complessa, delicata e ancora attuale vicenda.
Il suo impegno sociale non ha mai avuto tregua. Tutto ciò che è “bene comune” è sempre stato nel cuore di Patrizia. Ed anche i giovani. Era convinta che il
motivo della scarsa sensibilità politico-sociale di molti ragazzi è da attribuire a chi non li ha saputi affascinare con le corrette argomentazioni.
Una delle ultime autogestioni degli studenti del Liceo “De Filippis- Galdi” l’ha vista protagonista, ancora una volta, nella narrazione della storia di Cava
antifascista, tema che non ha mai ritenuto concluso perché era sempre alla ricerca di altre fonti e “perché ci sono tanti modi di vestirsi di fascismo”. La ricordo bene, prodiga di consigli su come si fa ricerca di storia locale.
Ci siamo poi ritrovate nel Consiglio direttivo dell’Associazione giornalisti “Lucio Barone” in due ruoli “squisitamente femminili” come sottolineava, sorniona, strizzando l’occhio: lei tesoriera ed io segretaria! E già, perché l’altra anima di Patrizia era quella femminista! Ma il termine femminismo non lo
pronunciava mai in modo enfatico. Semmai rivendicazione dei diritti ed
autodeterminazione.
L’ultimo incontro con Patrizia è stato il 24 gennaio, celebrazione di San Francesco di Sales, patrono dei
giornalisti: la messa celebrata da Sua Eccellenza Monsignor Orazio Soricelli ed un successivo momento conviviale, durante il quale si è anticipata anche qualche idea sul programma annuale dell’Associazione Lucio Barone. Conserverò per sempre, nella retina dell'anima, la sua immagine.
E solo oggi realizzo che non ho potuto sfiorarle il viso, le mani, e non ho
potuto accompagnarla in questo estremo cammino proprio in nome di un “bene comune” che, in questi momenti di caduta delle certezze antropocentriche, ci appare
sempre più fragile.
E sarà difficile per noi tutti l’elaborazione di una perdita che ci tocca nel profondo del cuore.
Panorama Tirreno, marzo 2020
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