Giornalismo metelliano in lutto per la grave
perdita del collega Raffaele Senatore
L’improvvisa dipartita di Raffaele
Senatore ha aggiunto sbigottimento in una città già
provata dalla tragica scomparsa di Mari. Si era in chiesa per il
trigesimo dello sfortunato calciatore e lì il cuore di Senatore
si è fermato. Cava perde un grande giornalista ed un profondo
conoscitore della sua storia sportiva.
Raffaele Senatore era
nato ad Amantea nel 1940. A 4 anni si era trasferito a Cava de’
Tirreni. I suoi primi anni di lavoro li trascorse a Firenze, dove mosse
i primi passi da giornalista nella redazione de “La
Nazione”. Al ritorno a Cava conseguì una brillante
carriera nelle FS fino alla dirigenza. Ma non cessò di scrivere:
fu corrispondente de “Il Tempo” e della “Gazzetta
dello Sport”. Ha diretto numerose testate locali, fra cui da
ultimo “Cava news”, periodico degli Sbandieratori
Città de La Cava. Ha collaborato anche più volte a
Panorama Tirreno.
I suoi libri sono opere che dimostrano, oltre
alla brillante verve descrittiva, anche una grande capacità di
cogliere i significati più profondi delle trattazioni che curava
ed un grande rigore storico e documentale. Ricordiamo “Aquilotti
sempre” e “US Cavese, 90 anni di passione blue
fonsè”, sul suo grande amore sportivo; “Cava
de’ Tirreni stazione di soggiorno”, sull’ente
turistico di cui è stato infaticabile direttore per molti anni;
e “Mamma Lucia, l’epopea di una madre, Mutter Der
Gefallenen”, sulla nota figura cavese per la quale si era molto
impegnato a promuovere un’iniziativa che ne favorisse la
beatificazione.
Cuore e passione nella sua penna
Biagio Angrisani
Vorremmo stringere in un abbraccio la moglie
Annamaria, i figli Emiliano, Marianna, Giuliana, Mauro e, in
particolare il caro amico Enzo, già nostro redattore, le sorelle
Rosa e Annabella, moglie del nostro caporedattore Franco Romanelli, per
esprimere loro tutto il nostro sbigottimento per la grave perdita.
U na generazione di giornalisti cavesi (e
non solo) deve molto a Raffaele Senatore, valente comunicatore capace
di aggiornarsi continuamente e vivere on line i progressi dei vari
media.
Frequentavo il secondo liceo scientifico quando
conobbi il dottor Senatore nella vecchia sede della Biblioteca comunale
nei locali del Municipio. Nei successivi trent’anni non sono mai
riuscito a passare dal lei al tu nonostante fossimo diventati amici e
lui mi invitasse ogni volta a farlo. Non nascondo che spesso ho usato
anche il nostro meridionalissimo voi. Ma un allievo può dare del
tu a un maestro?
L’aspetto che mi ha sempre colpito del
dottor Senatore è stato la sua determinazione a spingere gli
altri a fare qualcosa di importante, ad avere obiettivi ambiziosi, a
credere nelle proprie forze.
Naturalmente i sacrifici erano compresi nella
vicenda e non era conveniente nemmeno citarli.
Il vuoto che il dottor Senatore lascia nella
comunità metelliana è talmente grande che non sarà
più possibile colmarlo.
Caro Raffaele scusami se lo faccio solo ora: ti
voglio bene.
Panorama
Tirreno, maggio 2006