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attualità
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Cava, aumentano i poveri
Sono duecento in più rispetto allo
scorso anno
Francesco Romanelli
Sono in molti quelli che non sono
iscritti agli elenchi che si vergognano di uscire allo
scoperto, di chiedere aiuto, e che, spesso, se anche lo
chiedono, non lo ricevono quasi mai. Al momento non esiste
alcuna struttura comunale che possa ospitarli. I fondi,
purtroppo, sono sempre pochi.
Il comune metelliano comuque
s’adopera per rendere meno disagevole la vita a chi
fortunato non è stato. L’azienda aggiudicataria
delle mense scolastiche fornisce pasti caldi a domicilio a tre
nuclei familiari con i minori a carico. Altri sessanta ragazzi
di famiglie bisognose sono ospitati a Villa Formosa in
semi-convitto. Si servono delle strutture scolastiche,
socializzano con altri ragazzi e consumano anche un pasto caldo
e la sera rientrano nei loro rispettivi nuclei familiari. Il
comune, inoltre, fornisce assistenza anche ai disabili meno
abbienti. Dove spesso il pubblico non può arrivare
c’è il privato.
«E’ nostro compito di
amministratori destinare nel bilancio che dovremo approvare
entro il prossimo mese di febbraio - afferma Giovanni Baldi,
presidente del consiglio comunale metelliano - fondi cospicui
per dare una mano a chi è meno fortunato. È
importante che anche l’ente pubblico faccia il proprio
dovere».
Molte associazioni di volontariato che
operano in città si danno da fare per offrire, nella
massima discrezione, un aiuto a chi veramente ne ha bisogno. Le
parrocchie, la Caritas Diocesana ed il convento dei francescani
si sforzano nell’ambito dei fondi a disposizione di
essere vicini a chi aspetta un pasto. Quotidianamente Fra
Gigino Petrone con tutti i suoi confratelli ospita nella mensa
del convento una ottantina di bisognosi che provengono anche
dalle città vicine. Un pasto caldo alla mensa di San
Francesco non è negato a nessuno. Per raccogliere fondi
per la mensa annualmente gira per la città il
“trenino della solidarietà” ideato alcuni
anni fa dal professore Armando Lamberti. Nei giorni a ridosso
dell’Epifania tutta la città viene attraversata in
lungo ed in largo con buoni risultati. «Meritevole quello
che fanno i frati francescani ma bisogna adoperarsi di
più, il volontarito non può supplire ad una
società che non funziona» conclude il presidente
Baldi lasciando intendere che la povertà è
un problema politico che va affrontato alla radice.
Panorama Tirreno, marzo 2005
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