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Ricordo di Patrizia Reso
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Patrizia Reso non c’è più
La sua passione nei suoi articoli e nei suoi libri
No, non doveva succedere: in questo modo, in questo momento, così rapidamente. Patrizia Reso se n’è andata, la nostra Patrizia, brillante redattrice di Panorama Tirreno, acuta
scrittrice e storica di fatti cittadini, donna impegnata, nel sociale, nell’informazione, in politica, nelle questioni di genere, nei vari aspetti della
vita. Da poche ore non è più fra noi.
Patrizia, l’amica, collega di studi. Dopo gli anni del liceo l’avevo cercata. Avevo letto nel 1996 una sua lettera appassionata, partecipe come
sempre, densa di coinvolgimento civile, inviata ad una rivista nazionale. Non
la vedevo da qualche anno, ma era lei, la Patrizia che conoscevo. La cercai e
le parlai: “Vuoi scrivere per Panorama Tirreno, entrare a far parte della redazione?” C’era bisogno del suo contributo, era in linea con il nostro entusiasmo, la nostra
visione, il nostro piccolo ma generoso impegno. Ed era amica e collega anche di
Biagio Angrisani, di Pier Vincenzo Roma, di Adriano Mongiello, di Franco
Romanelli, di Rossella Lambiase. Già, Rossella. Da oggi Patrizia è accomunata al doloroso destino di Rossella, la nostra “Mimosa”.
Patrizia rimase incuriosita e credo lusingata dal mio invito. Entrò in Panorama Tirreno. Da allora ha macinato chilometri, battuto strade anche
impervie, ha svolto un giornalismo d’impegno civile, quello più bello, più disinteressato, più di servizio. Come tutte le persone appassionate, più che descrivere i fatti le interessava dare spazio alle opinioni. Lo faceva con
grande forza.
Ma l’attenzione ai fatti non era marginale. Basta dare un’occhiata ai suoi libri, tutti recensiti sul sito di Panorama Tirreno. Dopo i
primi due volumi di racconti (“Fotografie a colori e in bianco e nero” 1997 e “Bambini… nel mondo” 2006), si è dedicata ad approfondite analisi storiche locali: “La storia ignorata” 2009, sui partigiani e gli internati cavesi; “Elvira Coda Notari” 2011, su una cavese pioniera fra le registe donna del cinema muto; “Senza ritorno” 2013, descrizione del tragico incidente ferroviario del 1944 in cui persero la
vita 600 persone, di cui almeno 35 cavesi, per le esalazioni di monossido di
carbonio in una galleria nei pressi di Balvano; “Il Fascismo e Cava, città di confino” 2017, in cui parla dei confinati a Cava e dei cavesi confinati altrove.
Quanto entusiasmo metteva Patrizia nei suoi lavori e quanto il suo impegno era
dedicato alla collettività e non finalizzato al suo appagamento personale! Nella nota introduttiva a un
suo libro manifestava sfiducia nella possibilità che i suoi contributi di ricerca e approfondimento coinvolgessero la
cittadinanza. Temeva l’inutilità dello sforzo teso a richiamare gli ideali comuni della libertà, dell’antifascismo, della salvaguardia dei principi costituzionali. Aveva paura dell’apatia e dell’indifferenza. Ho provato più volte a convincerla, che il suo non era uno sforzo inutile, che il frutto dei
suoi studi, delle ricerche e degli approfondimenti, sono carta scritta, che
restano, che verranno ancora letti ed assimilati, che sono già serviti ad arricchire il ricordo storico della nostra comunità e continueranno ad essere testimonianza viva. Lei conservava il suo timore, che
si riproponeva ogni volta che si manifestava ai suoi occhi un certo
revisionismo e populismo che sta attraversando i nostri tempi. Ma non ha mai
perso la sua determinazione.
L’ho chiamata all’inizio di quest’anno, chiedendole di realizzare per il nostro periodico alcuni articoli su
personaggi degli anni Dieci di questo secolo. Un’attenzione che Panorama Tirreno ha per la memoria storica cittadina, anche
recente. Gli ultimi decenni sono tutti raccolti e raccontati sul nostro sito.
Patrizia ci si è dedicata subito con entusiasmo. E nelle pagine della nostra testata potete
trovare gli ultimi due articoli scritti da lei: su Nunzia Maiorano, vittima di
femminicidio nel 2018 e su Franco Milione Pulcinella, personaggio emblematico
scomparso nel 2017. Due casi completamente diversi del decennio scorso, trattati da Patrizia con la sua
consueta passione. Dedicando parole di profonda indignazione e partecipazione
umana e civile per la povera Nunzia e di tenerezza e simpatia per la figura
indimenticabile di Franco.
Avrebbe dovuto continuare con altri personaggi, ma il 20 febbraio scorso mi
scriveva su WhatsApp: “Non credo che riuscirò a completare... Da domani inizierò un percorso terapeutico”. E chiese subito all’amico Franco Romanelli di proseguire il suo lavoro. L’ho sentita qualche giorno fa per aggiornarmi sull’evolversi della malattia in questo duro momento di coronavirus. Poche parole,
che non davano spazio all’ottimismo. Oggi, ciò che non avremmo mai voluto sentire.
Patrizia continuerà ad essere con noi, ma ci mancherà, quanto ci mancherà!
Panorama Tirreno perde oggi con Patrizia Reso un’altra colonna dopo Rossella Lambiase. Aiutateci ad arricchire le nostre pagine
della sua presenza. Mandateci un post su facebook o una mail su redazione@panoramatirreno.it. Parlateci di lei, dell’esperienza che avete avuto di lei, attraverso i vostri pensieri e le vostre
emozioni. Li trasferiremo definitivamente sul sito nelle pagine che dedicheremo
a Patrizia come facemmo con Rossella. Grazie.
Panorama Tirreno, 24 marzo 2020
I suoi libri:
Gli ultimi 2 articoli del gennaio scorso:
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