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storia
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Lassù e quaggiù, quanti cari per Mimmo Passaro
“Devo andare a trovare l’altra famiglia. Quella dove c’è papà, mammina…” e via via tutti gli altri: i cari parenti ed amici. Così, dopo qualche giorno, senza un lamento ed il benché minimo tentativo di indurre a compatimento gli altri cari che lasciava qui
(questa volta ne avrebbe avuto pieno diritto), il 5 novembre scorso Mimmo
Passaro è partito per il suo viaggio più bello. Bello sì, si è capito dal sorriso che ha lasciato scolpito sul volto. Bello, perché ha fatto immaginare a noi il suo arrivo dall’altra parte. Elegante col suo smoking, il passo lento e cadenzato, è andato incontro a papà Vincenzo e mamma Francesca, ai vecchi giovanissimi fratellini scomparsi in
tenera età, ai nonni (con la doverosa distinzione fra nononna e nonnina), a Luigi, zia
Fafele, zio Michele, Zio Tommaso, zia Nina, zia Angelina, zio Ottavio,
Tinuccio, Errico e tutti gli altri (ma quanti sono!). Lacrime agli occhi,
certamente! Poi gli amici. Erano quasi tutti lì ad aspettarlo. Lunghi abbracci con Arturo, Mario, Filippo, Riccardo, Pasquale,
Franco, Renato, Giovanni, Valerio… Questi sono ancora di più! Ora le amiche e le tante “ammiratrici”. Quanto da fare, quante cose da dirsi, quante emozioni.
E’ certamente in buona compagnia, felice, Mimmo Passaro. Ogni tanto ci guarderà da lontano e ci manderà le sue raccomandazioni: “State accorti! Non mi fate stare in pensiero”. E manderà “un bacio a quelle creature”, i suoi nipoti “belli di nonno!”.
Divertiti Mimmo Passaro, ricorda che anche quaggiù c’è tanta gente che ti vuole bene.
Panorama Tirreno, dicembre 2011
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