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Mazzeo: «Siamo stati penalizzati dal “voto utile”»
“Città martoriata da questa campagna elettorale. Gravagnuolo non doveva dimettersi”

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Michele Mazzeo della Federazione della Sinistra non è molto soddisfatto del risultato ottenuto. Lo dice senza mezzi termini. I 1.277 voti (3,61%) ottenuti come candidato a sindaco ed i 1.370 consensi alla sua lista (4,14%) lo confortano solo per il grande lavoro svolto unitamente al suo staff in questa difficile campagna elettorale che lo ha visto girare  in lungo ed in largo per la città a bordo del suo camper adibito a segreteria politica. «Sono dati che sicuramente potevano essere migliori - spiega - però se comparati con le reali difficoltà valgono almeno il triplo. Non dimentichiamo che da più parti è stato chiesto all’elettorato il cosiddetto voto utile che certamente ci ha danneggiato».
La sua sarà un’opposizione costruttiva e sicuramente «attenta e critica ma mai pretestuosa ed aprioristica». A bocce ferme e dopo un’estenuante campagna elettorale, Mazzeo, con serenità affronta anche il perché della sconfitta del candidato del centro sinistra, Luigi Gravagnuolo: « La sua era una sconfitta annunciata - chiarisce - è stato un errore politico dimettersi prima della scadenza naturale del suo mandato, avrebbe potuto portare a termine in questo arco di tempo quelle progettualità da lui pensate, un buon viatico per poi ripresentarsi al giudizio del suo elettorato. Non credo effettivamente al ricatto avanzato da qualche consigliere comunale della sua compagine, perché alla fine erano quasi tutti nelle sue liste».
Esamina anche le cause che hanno determinato la vittoria del neo sindaco del centro destra, Marco Galdi. «Le sue liste hanno costituito un vero e proprio esercito - ribadisce Mazzeo - i cui componenti in lungo ed in largo hanno attraversato la città in cerca di consensi. Tra i suoi candidati ci sono stati dei grandi portatori di voti. Una coalizione sulla carta che era largamente vincente ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se e come risolveranno i numerosi problemi della nostra collettività è ancora da vedere». Esteticamente la città secondo Mazzeo esce “ferita ed offesa” da questa campagna elettorale. Manifesti attaccati ovunque che, a detta del candidato della Federazione delle Sinistre, non avrebbero permesso visibilità alla sua lista. «Questa campagna elettorale ci consegna una città martoriata - conclude Mazzeo - io lo avevo denunciato ma nessuno mi ha ascoltato. Dello scempio estetico ed etico procurato si devono vergognare soprattutto quei candidati che lo hanno procurato».

Panorama Tirreno, aprile 2010