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Lola D’Arienzo, vulcano in eruzione
Quanta verità nel battito quasi impercettibile delle sue ciglia
Patrizia Reso
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Erano mesi che aspettavo questo momento. Affermare che fossi emozionata non rende completamente l’idea di me, che mi approssimo nell’androne del palazzo e, imbranata come sono, sbaglio il piano! Capisco prima terzo, poi sesto, poi rifaccio tutte le scale a ritroso  leggendo con attenzione tutti  i cognomi sulle porte… Finalmente ne trovo una spalancata, illuminata: mi sta aspettando. Forse vi apparirà strano, ma al cospetto di Lola D’Arienzo ho provato una gioia incontenibile, che  mi ha resa logorroica!
Avevo più volte visto delle sue fotografie, di oggi e di ieri, ma averla di fronte in tutta la sua bellezza e luminosità mi ha resa ancora più determinata nelle mie scelte.
Al suo fianco si respira serenità. I suoi occhi ti penetrano, ma non ti imbarazzano. Il suo sorriso è un invito a continuare: vuole sapere, vuole ascoltare e basta una parola per stimolare un’idea!
Abbiamo parlato: Lola attraverso le sue ciglia e la bocca di Emma, io ammaliata dal suo sguardo.
Il primo tema è stato relativo all’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute di tutti i cittadini e, in modo del tutto naturale, realizzi che teoricamente ancora una volta non ci siamo, che gli intenti dei Padri Costituenti non sono stati realizzati, che l’espressione “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” si trasforma in parole vuote al suo cospetto. Lola è, nonostante l’infermità, un vulcano in eruzione grazie alle continue e costanti attenzioni che le dedicano  le tante persone che si prendono cura di lei. Emma, Rosaria, Anna Maria, Chiara. Non hanno mai perso di vista la sua personalità, il suo carattere, le sue inclinazioni, le sue preferenze. Hanno rispettato la sua persona in toto non per legge, per amore. Se così non fosse stato,  difficilmente Lola avrebbe avuto lo spirito di comporre poesie, di creare coreografie o nuove sceneggiature. Quanta verità nel battito quasi impercettibile delle sue ciglia! Quando ci si ammala, dopo i primi  sentiti interventi, la società, la politica  dimenticano  completamente di avere a che fare con delle persone, in particolare con delle donne che, insieme all’articolazione della propria muscolatura, perdono anche  tutto ciò che può comportare il sentirsi donna:  marito, figli, lavoro.
Lola  è l’antropomorfismo  della dignità dell’uomo in generale, della donna in tutti i suoi particolari. E’ l’inno alla vita che tutti vorrebbero cantare, è la libertà di esserci con l’essenza del pensiero, è il rispetto per  ogni singola persona in quanto soggetto pensante.
Caparbietà, coraggio, determinazione, volontà sono le sue compagne di viaggio ogni qualvolta le si accende prepotentemente una lampadina.  Ecco in itinere altri due libri. Pensieri, riflessioni, versi che trovano alloggio in pagine bianche. Ogni pagina in media composta di sessanta righi, con 600-700 caratteri: a quanti battiti di ciglia possono corrispondere? Anna Maria Morgera, fedele compagna d’avventura, sostiene che si possono raggiungere numeri  iperbolici, che al fianco di Lola puoi comprendere “l’importanza del silenzio e il tesoro della parola”.
E così, battito dopo battito, prende corpo anche un nuovo spettacolo teatrale: “Una, cento, mille Medee”.
Attraverso mille sfaccettature del personaggio mitologico, Lola insieme ad Anna Maria, proietta le caleidoscopiche  potenzialità di ogni donna.

Panorama Tirreno, maggio 2011