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Intervista a Marco Galdi: “Importanti lavori pubblici saranno completati entro il 2012”
Il Sindaco: “Non è giusto denigrare l’acquisto della CoFiMa, vi costruiremo un nuovo ospedale moderno”
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Enrico Passaro
“Credo che Cava abbia toccato il fondo con la crisi della Di Mauro e di Cavamarket, ora vedo un’inversione di tendenza e il reimpiego di centinaia di lavoratori”
E’ puro catastrofismo giornalistico o davvero Cava de’ Tirreni sta attraversando una crisi economica e di identità che non lascia presagire effettive prospettive di crescita per il prossimo futuro? Immagino che in qualità di primo cittadino sentirà il dovere di rispondere a questa domanda con parole di fiducia e di speranza, ma sarebbe apprezzata un’analisi obiettiva da parte sua.
«Non c’è dubbio che il momento economico che vive il Paese è disastroso e le ricadute in termini di tagli sul bilancio comunale saranno molto gravi. Credo, però, che Cava abbia già toccato il fondo con la crisi dei gruppi Di Mauro e Cavamarket: l’inaugurazione dell’area di Servizio della Q8 e la riapertura dei supermercati acquisiti dalla Conad comporterà il reimpiego di centinaia di lavoratori e sta invertendo la tendenza…
Per il resto, il rilancio di Cava è in atto, anche se non è ancora percepito dalla gente: venti opere pubbliche inaugurate in un anno e quattro mesi di amministrazione; l’apertura della mediateca; nel giro di qualche mese l’ormai prossima inaugurazione della terza corsia all’uscita dell’autostrada e del sottovia; 35 milioni di investimenti del Piu Europa e 10 milioni del contratto di quartiere a Pregiato in appalto nei prossimi mesi; cinque iniziative importanti di housing sociale prossime all’approvazione regionale, che chiuderanno finalmente il capitolo delle cooperative edilizie; l’avvio del progetto del nuovo ospedale nell’area dell’ex Cofima…
Cava ha una storia ed una identità unica nel Mezzogiorno fra le città di media dimensione: siamo sulla strada giusta per riacquistare fiducia e tornare ad essere orgogliosi della nostra città».
Ci descriva su tre punti qualificanti il suo progetto di città per il prossimo decennio.
«Per prima cosa punteremo su un recupero urbano di qualità, prima nel centro cittadino (con i fondi Piu Europa), quindi nell’area di Pregiato (con il “contratto di quartiere”) e in tutte le frazioni (in seguito al risanamento in atto dei conti dell’ente): sarebbe lungo elencare gli interventi…
Quindi rivedremo il Piano urbanistico comunale, non appena conclusa la stagione della revisione degli strumenti urbanistici sovracomunali, che consentirà nuove prospettive di sviluppo, favorendo la soluzione del problema dell’abusivismo edilizio. A tal fine si prenderanno le mosse dal PUC approvato dalla precedente amministrazione, sia pure con i dovuti correttivi.
Infine, perseguiremo con tenacia il disegno di un rilancio turistico e commerciale della città: Cava, anche grazie ai suoi antichi portici (che saranno ulteriormente valorizzati con il finanziamento ottenuto dalla nostra Amministrazione per il progetto del Centro commerciale naturale) ed al completamento degli interventi sul trincerone ferroviario, ha una vocazione turistica non solo estiva; con la realizzazione della “città delle diversità” e l’utilizzo della Mediateca quale “porta del turismo” (si sta lavorando per intercettare i turisti che a milioni ogni anno visitano la vicina Pompei), sono fiducioso si possa innescare un moltiplicatore di sviluppo sorprendente».
“Abbiamo una maggioranza
larga e solida…
qualche fibrillazione fa parte del gioco”
Sembra che anche questa solida maggioranza uscita dalle urne dell’aprile 2010 abbia le sue difficoltà e segnali di rottura o di disagio. E’ diventato così difficile governare?
«Abbiamo una maggioranza larga e solida… qualche “fibrillazione” fa parte del “gioco” della politica; anche se, personalmente, lavorando dalla mattina alla sera sia per fronteggiare le emergenze che per costruire il futuro, mi sembra di fare tutto fuorché giocare».
“Non era mia intenzione
contestare i debiti contratti
dall’Amministrazione Gravagnulo”
E’ abitudine consolidata da parte di qualsiasi nuova amministrazione (o governo) di attribuire deficit di bilancio alle precedenti gestioni. Anche Lei non si è sottratto a questa prassi, denunciando 20 milioni di debiti. Ma c’è chi l’accusa dell’acquisto, definito inutile, dell’ex CoFiMa. Qual è il suo piano di rientro dalla situazione debitoria, tenendo conto che i tagli del governo stanno peggiorando la situazione?
«Per la verità i mutui attualmente contratti dal Comune di Cava ammontano ad oltre ventitre  milioni… Considerato che il bilancio comunale è di circa 50 milioni, non si tratta di una cifra in sé eccessiva… né, per la verità, era mia intenzione contestare i debiti contratti dalla Amministrazione Gravagnulo (ammontanti complessivamente ad oltre otto milioni). Con le voci di entrata che hanno caratterizzato negli ultimi anni il nostro bilancio non era un problema fare fronte alla somma annua occorrente per il pagamento delle rate (circa 1 milione e settecentomila euro, comprensivo di quota capitale ed interessi). Tuttavia, con i tagli del finanziamento statale avvenuti a partire dal 2010 e, prima ancora, con l’abolizione dell’Ici sulla prima casa, tutti gli enti locali sono entrati in sofferenza: quindi, l’abbattimento dei mutui attraverso un piano di alienazioni efficace può dare respiro al bilancio nella sua parte corrente, in attesa di avviare politiche di risanamento più complesse e di lungo periodo. In quest’ottica la vendita del Complesso di San Giovanni sarà assai utile, contribuendo a dimezzare la posizione debitoria dell’Ente e, nel contempo, a valorizzare un immobile da troppi anni abbandonato, che in mano a privati genererà nuovo lavoro, decoro per il centro storico ed economia.
In ogni caso, così come non contesto i mutui contratti da Gravagnuolo, non credo sia corretto denigrare l’operazione Cofima: abbiamo acquistato all’asta per tre milioni e mezzo un’area valutata dal perito del tribunale sedici milioni; stiamo lavorando per mutarne la destinazione urbanistica affinché sia resa compatibile con la realizzazione del nuovo ospedale, visto che il plesso del Santa Maria Incoronata dell’Olmo potrebbe non rispondere agli standard nel giro di qualche anno: la salute dei nostri cari vale bene la contrazione di un mutuo! Per non dire che questa iniziativa apre la strada alla riqualificazione anche urbanistica dell’area all’uscita dell’autostrada, attualmente fortemente degradata».
“Avremo il più bel ‘ridotto’ della Campania
e un teatro all’aperto
in Piazza Lentini”
Alla fine in Piazza Amabile è scomparso il deposito degli autobus e si è incrementato il parcheggio. Lei mi dirà che è un assetto provvisorio. Ma se, come spesso accade, questo provvisorio diventerà definitivo, avremo rinunciato ad una prospettiva concreta di teatro, voluta dalla precedente amministrazione, per qualche posto auto in più. Che ne dice?
«Al teatro stiamo lavorando investendo 800.000 euro per fare della sala teatrale di Corso Umberto I il più bel “ridotto” della Campania (160 posti). Quanto a Piazza Lentini è in atto uno studio affidato alla Metellia, per realizzare due piani di parcheggi interrati, dei quali il secondo sarà venduto ai privati ed il primo utilizzato quale parcheggio pubblico a rotazione (il tutto a costo zero per il Comune). L’attuale parcheggio, invece, sarà adibito a piazza degli eventi, con la realizzazione di una cavea per il teatro all’aperto, e rappresenterà il terminale del centro storico, che, con i fondi piu Europa, arriverà, pavimentato in pietra, fino alle Scuole Mazzini. Qualcuno di noi dice che stiamo “friggendo il pesce con l’acqua…”. Io penso solo che una corretta gestione delle risorse sia sacrosanta, specie in un periodo di grave crisi economica come l’attuale».
Lavori pubblici e contenitori da destinare. Se la sente di indicarci qualche scadenza su trincerone, sottovia, completamento dell’illuminazione del borgo, riassetto urbanistico dell’area nord, ex area industriale? E su ex San Giovanni, ex manifattura tabacchi, palazzetto dello sport, teatro comunale?
«Non è mai prudente dare scadenze: la vita amministrativa è fatta di intoppi quotidiani e della capacità di superarli… Se le cose andassero per il verso giusto, però, potremmo auspicare che il sottovia sia inaugurato entro la prossima primavera; il trincerone potrebbe essere completo nella parte superficiale entro il 2012, al pari del completamento della nuova illuminazione del borgo; il riassetto urbanistico complessivo dell’area nord (con la realizzazione di una grande piazza all’uscita dell’autostrada e del nuovo ospedale) richiederà tempi più lunghi, anche se già entro questo Natale dovremmo riuscire a concludere la cosiddetta “terza corsia”.
Quanto ai contenitori: per San Giovanni, come già detto, è in corso una procedura pubblica di alienazione; con riferimento all’ex manifattura tabacchi, la mia Amministrazione ha intentato una causa contro la società “Sigaro Toscano”, attuale detentore, per la restituzione dell’immobile al Comune, anche se da alcuni mesi si sono intensificate le trattative per una transazione della lite; per il palazzetto dello sport, infine, è stata avanzata una richiesta di finanziamento alla Regione per cinque milioni sulle rinveniente dei fondi comunitari rimasti non impegnati».
“Il Millennio della Badia
è caduto nel pieno
di una crisi economica epocale”
Il Millennio della Badia già viene considerato da molti un’occasione persa: riusciremo a salvare almeno parte dei finanziamenti triennali voluti dalla legge 22 del 2009 e concretizzare iniziative ed opere che valgano come investimento anche per il futuro e non solo per manifestazioni spot?
«Sono sempre stato persuaso che il Millennio sia stato sovrastimato quale evento capace di produrre chi sa quali effetti positivi per la nostra città…  Non a caso, in campagna elettorale più volte ho ripetuto che bisognava guardare “oltre il Millennio”…
In ogni caso, sono soddisfatto del lavoro svolto dall’Amministrazione: quando sono arrivato non esisteva in Comune nemmeno un ufficio dedicato all’evento ed abbiamo dovuto costruire tutto da principio, senza che fosse già in atto una programmazione significativa, che doveva indubbiamente partire molto prima. Considero, quindi, un risultato importante che il finanziamento della legge 22/2009 (circa un milione e settecentoventimila euro), voluta dall’On.le Cirielli, è stato in larga misura impegnato ed in parte speso, fra convegni (l’ultimo sulle dipendenze dell’Abbazia appena conclusosi), mostre (attualmente ne sono in corso due, nei locali ex scolastici della Badia e a Santa Maria del Rifugio ed una terza, sempre a Santa Maria del Rifugio si inaugurerà il 30 settembre), pubblicazioni, eventi religiosi, manifestazioni musicali (gregoriano, concerti organistici, musica sinfonica…), catalogazione archivistica, restauro di affreschi, cui si aggiunge il  recupero del seminario a scopo residenziale, il rifacimento del sagrato, iniziative di promozione e valorizzazione su scala nazionale ed internazionale, ecc…  
Non bisogna nascondersi, tuttavia, come l’evento sia caduto nel pieno di una crisi economica epocale, che non ne ha certo favorito il successo: basti solo pensare ai limiti imposti agli enti locali per il rispetto del patto di stabilità, che inibiscono il ricorso a spese pubblicitarie, per mostre e manifestazioni culturali, consulenze e collaborazioni esterne, ecc.
In tutta buona fede, dovendo fare un primo bilancio, devo registrare un notevole incremento dell’afflusso di visitatori alla Badia ed una sua sostanziale valorizzazione, che certamente continuerà a produrre effetti benefici nei prossimi anni».
Il declino della Cavese è emblematico delle difficoltà progettuali e imprenditoriali della città. E’ proprio l’imprenditoria locale ad essere mancata in maniera eclatante nella circostanza che ha portato all’esclusione degli aquilotti dal professionismo calcistico. E ora ci si accapiglia su quale squadra rappresenterà Cava fra i dilettanti nella prossima stagione. Meritiamo proprio di essere una città di dilettanti?
«Certo la crisi economica in cui la città vive non è sorta negli ultimi due anni, ma viene da lontano; ed il mondo del calcio non poteva che risentirne…
Siamo però riusciti come Amministrazione a garantire, prima, un salvataggio in extremis della Cavese attraverso una raccolta eccezionale di fondi; poi, dopo un campionato sfortunato, la retrocessione e la mancata iscrizione della Cavese in C2, una presenza in Eccellenza, ottenendo dalla FIGC una deroga insperata, quella del cambio di denominazione a campionato ormai iniziato…
Insomma, a fronte di difficoltà ben considerevoli, mi pare che l’Amministrazione cittadina c’è...
E questo vale per il calcio… Ma sarebbe bene che tutti guardassero al positivo che è in atto, anziché piangersi addosso».
“La mia amministrazione si è impegnata nella raccolta di firme
per il referendum sulla legge elettorale.
E’ il nostro contributo per cambiare il Paese”
Una raccolta di firme per il referendum abrogativo della legge elettorale…  Contro la linea del Governo Berlusconi?
«Il PDL non ha scelto una linea ufficiale sulla questione del referendum elettorale ed anzi suoi esponenti di spicco, come il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, hanno apertamente appoggiato l’iniziativa. Tutti i consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori del nostro Comune si sono impegnati nella raccolta delle firme, anche organizzando un banchetto durante il fine settimana in Piazza Duomo… Credo che i tempi siano maturi affinché il popolo sovrano possa scegliersi propri rappresentanti, all’altezza delle sfide che la crisi di sistema in atto impone. Da cittadini ci impegniamo ad amministrare la nostra città… da cittadini abbiamo anche il dovere, nel nostro piccolo, di dare un contributo per cambiare le cose nel Paese».

Panorama Tirreno, ottobre 2011