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L’addio all’indimenticabile Guerino Amato
Fu il presidente degli anni d’oro della Cavese. Con lui la vittoria a S.Siro e sfiorata la serie A
7.11.1982.Da sinistra Andrea Cotugno,Guerino Amato(con i capell
Francesco Romanelli
C’era tanta gente  ai funerali di don Guerino Amato, svoltisi lo scorso 26 settembre. Una moltitudine di persone, tra cui anche tanti suoi ex dipendenti, venuta a salutare per l’ultima volta “l’uomo che fece grande la Cavese”. Nessuno ha dimenticato che il patron degli Aquilotti degli anni d’oro sconfisse il Milan a San Siro il 7 novembre1982 ed in quel campionato sfiorò persino la promozione in serie A. La bara coperta di fiori sulla quale era poggiata una maglietta e una sciarpa della Cavese è giunta alle 18,00 nel duomo accolta da un lungo applauso. Qui don Rosario Sessa ha officiato il rito religioso, ricordando a tutti che don Guerino contribuì generosamente a completare i lavori della “Piccola Lourdes” e che, soprattutto, «era una persona buona».
Numerosi anche i manifesti di partecipazione al dolore da parte di enti, associazioni e privati cittadini che hanno ricordato l’uomo di sport ma anche l’imprenditore.
Persona schiva e poco avvezza alle telecamere e ai taccuini, don Guerino Amato, insieme ad altri imprenditori, fece fare il salto di qualità alla “sua” Cavese negli anni ottanta. Il sindaco Luigi Gravagnuolo nel suo intervento settimanale su Youtube si è soffermato a parlare delle sue qualità umane. «Una persona che con umiltà, con fatica ha costruito la sua azienda ed ha dato lavoro a tanti cavesi. E’ stato molto provato dalla vita ma, nonostante tutto, ha continuato ad avere un atteggiamento positivo nei confronti degli uomini e della sua città. L’ultima volta che l’ho sentito, subito dopo il terremoto dell’Aquila, mi chiamò per dirmi che metteva disposizione i mezzi della sua azienda per rimuovere le macerie nelle zone dell’epicentro. Questo era don Guerino, un uomo semplice e sempre pronto a offrire la sua collaborazione disinteressatamente».
Molto addolorato per la dipartita di don Guerino anche Antonio Della Monica, imprenditore e attuale dirigente della Cavese. «Una grande perdita - ha affermato - se ne va un grande uomo di sport ma anche un intelligente imprenditore. Con lui scompare un pezzo di storia della nostra città». La Cavese calcio in un suo manifesto ha ricordato “l’uomo dal forte temperamento che ha ricoperto vari incarichi di responsabilità, dando sempre con l’innata generosità il suo contributo alla città”. La società metelliana ha messo in  evidenza le sue doti di dirigente sportivo ricordando che “ha offerto il meglio di sé come presidente della Cavese calcio, creando una struttura di livello nazionale diventata in poco tempo punto di riferimento calcistico per la città e la provincia, proiettando la squadra in serie B e sfiorando anche la conquista della massima serie”.
Antonio Fariello, presidente della Cavese, il direttore generale Gennaro Brunetti ed il direttore sportivo Giuseppe Pavone giammai dimenticheranno “don Guerino Amato che ha fatto la storia della società bianco blu”. La tifoseria partecipando al dolore della famiglia ha messo in risalto l’opera meritoria “dell’indimenticabile presidentissimo. Con la sua vera passione per i colori blufoncè ha portato la società e la squadra dove mai nessuno era riuscito prima”.

Panorama Tirreno, ottobre 2009