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Anagramma di “Vaca”

Aldo Amabile
I Gaglioffi - Storie Infime
Paresía Editori - Napoli 1997
107 pagine

C’è da giurarci: nel leggere questi racconti di Aldo Amabile, non mancherà qualche “vachese” che esprimerà la propria indignazione per come è stata trattata la propria città, che è “civile e composta da gente per bene” e non da imbroglioni e guappi più o meno improvvisati, gaglioffi appunto. Il tutto nonostante che le storie siano ambientate in una cittadina immaginaria denominata Vaca e sebbene lo stesso autore si sia precipitato a precisare nelle premesse del libro che ogni riferimento a personaggi esistiti o esistenti… ecc. ecc.
Nell’ambientazione immaginaria puntigliosamente descritta da Amabile ritroviamo di tanto in tanto anche la vicina Nofi, altrettanto immaginaria località voluta da Domenico Rea - che pure costò qualche critica all’autore di “Ninfa plebea” - ma, soprattutto i più anziani, avranno modo di riconoscere molti punti di ritrovo di un tempo e di una cittadina il cui nome è molto simile alla Vaca di Amabile (provate a indovinare quale?). L’autore inanella storie gradevoli e dal finale divertente, nelle quali una sorta di giustizia superiore finisce regolarmente col punire o penalizzare il personaggio apparentemente vincente, ad opera dell’astuto di turno, figura spesso marginale nel contesto sociale descritto nei racconti.
Amabile ripropone nelle librerie una sua opera narrativa, dopo il recente “ArrasciaNapoli”. Il risultato è ancora una volta piacevole, sia per il tuffo in un passato recente e tale da risvegliare ricordi di un tempo costellato di usi e costumi non più consueti, ma certamente non completamente scomparsi; sia per gli intrecci dei singoli racconti, che in alcuni casi finiscono con l’essere un po’ rallentati da alcuni eccessi descrittivi, ma che nel complesso raggiungono lo scopo di strappare un sorriso complice del lettore verso il gaglioffo di turno.
Si tranquillizzino i fieri “vachesi” più oltranzisti: come è scritto sulla copertina del libro, “esisteranno vizi finché esisteranno uomini”; tutto il mondo è paese, aggiungiamo noi, e anche la Vaca descritta da Aldo Amabile non si sottrae al fitto intreccio delle piccole e grandi truffe architettate dalla natura umana e che dalle nostre parti viene definita con l’indulgente appellativo di “arte di arrangiarsi”.
Enrico Passaro
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