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editoriale
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Enrico Passaro
Alla fine anche Panorama Tirreno si colora. Da questo mese abbandoniamo il
bianco e nero e entriamo nel mondo della quadricromia. “Ai miei tempi - direbbe l’avvocato Apicella - chi ci pensava al colore!”. Era uno concreto il buon Mimì, non aveva bisogno di allettare i pubblicitari. Le sue copie le portava sotto
il braccio e le esauriva tutte nel tempo di un paio di giri in piazza e grazie
a una sontuosa rete di abbonati. Il caro Filippo D’Ursi, invece, l’ebbrezza di una spruzzata di verde nella testata del suo “Pungolo” l’aveva voluta provare. Altri tempi, oggi il “mercato” è più esigente e la tecnologia aiuta. E allora eccoci qui, anche noi a colori.
Crediamo che i lettori apprezzeranno (oltre agli inserzionisti), l’operazione aiuterà a rendere più leggibile il nostro giornale, più gradevole, più adatto all’occhio contemporaneo.
Ma al di là degli aspetti pratici, ci piace pensare a quelli simbolici. Abbandonare il
bianco e nero ci dà l’impressione di scrollarci di dosso immagini d’altri tempi e di proiettarci nel futuro.
In un momento in cui tornano pericolosamente in voga pensieri, azioni e
mobilitazioni d’altre epoche (epoche nefaste), tipicamente evocati da immagini di repertorio,
appunto in bianco e nero, con sollievo accogliamo nel colore una prospettiva di
progresso e di speranza. E’ l’affermazione di una dimensione giovane, avversa al vecchiume revisionistico che
con insistenza si cerca di riproporre spacciandolo per volontà di riunificazione nazionale (ma di che?).
Forse è una simbologia eccessiva? E allora diciamo che l’idea è stimolante come una bella cartolina o un filmato a colori di una Cava moderna,
dinamica e innovativa, che si contrappone a una cartolina o un filmato in
bianco e nero di una “Piccola Svizzera” stazione di soggiorno e di villeggiatura che continua a esistere solo nei
pensieri nostalgici di tanti nostri concittadini.
E ancora: un mondo a colori, anche nei ristretti confini della valle metelliana,
è per definizione più complesso di un mondo visto in bianco e nero, più ricco di sfumature rispetto a un limitato alternarsi di chiari e scuri. L’allegoria calza a pennello per una testata giornalistica (seppur modesta) che
una notizia deve o dovrebbe saperla descrivere nelle mille sfaccettature della
realtà. Tutto giusto, ma perché solo oggi? Introduciamo questa innovazione dopo diciotto anni di vita del
giornale. Dal prossimo mese entreremo nel diciannovesimo e cominceremo a
preparare il nostro ventennale. Ne abbiamo messo di tempo! Inutile rispondere
che le risorse sono quelle che sono e per noi è già un miracolo l’età, un prodigio la nostra testarda continuità e la fiducia di chi ci accompagna.
Infine, permetteteci di esagerare, l’ultima allegoria la vogliamo dedicare all’evento più “colorato” di queste ultime settimane: l’elezione di Barak Obama, un segnale di freschezza, di speranza e di democrazia
reale. Consentiteci di accostare il nostro minuscolo evento a questo grande
momento storico. Panorama Tirreno “coloured”; chiamateci pure “abbronzati”, la prenderemo per una “carineria”!
Panorama Tirreno, dicembre 2008
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