Primato aeronautico di un cavese doc
Il Cavaliere dell’Aria
Avagliano editore • 1998
60 pagine illustrate
Nicola Di Mauro appartiene alla costellazione degli aviatori campani, come un
altro cavese doc, il generale Sabato Martelli Castaldi, le cui imprese sono
state ricordate dallo stesso Avagliano in un altro libro (“Il partigiano Tevere”). Gente di straordinarie qualità che ha contribuito alla storia dell’aviazione italiana. Di Mauro esordì come “pinguino” nel primo corso della neocostituita Accademia Aeronautica, il mitico corso “Aquila” detto anche “dei fondatori”. Irrobustite le ali, approdò nel 1932 al Reparto Sperimentale sul campo di Montecelio, dove fu poi
costituito il Reparto Alta Quota, che oltre a svolgere precisi compiti di
ricerca sulle problematiche del volo stratosferico coltivava non celati
propositi di affermazioni in campo sportivo.
Nel 1937 Di Mauro per la sua esperienza era stato scelto per affiancare Mario
Stoppani in una serie di tentativi di primato con l’idrovolante Cant.Z.506B dell’ingegner Filippo Zappata. L’idro stabilì quattro record di salita con carico, il più vistoso quello di 10.388 metri con 1000 chili di carico.
Dopo il primato Di Mauro divenne comandante del Reparto Alta Quota. Sull’idroscalo di Bracciano, il 25 settembre del ‘39 il Caproni di Di Mauro conquistava il primato mondiale di altezza per
idrovolanti salendo a 13.542 metri.
La prova è tanto più meritevole a causa della presenza delle ingombranti appendici marine. In più, a quota stratosferica, un’avaria all’impianto di depurazione della cabina toglieva quasi completamente visibilità - ne parla lo stesso Di Mauro in un’interessante scritto inedito pubblicato in appendice - per l’appannamento dei minuscoli finestrini, provocando un malore al pilota che a
stento riuscì a governare il velivolo. Per il suo coraggio, Di Mauro fu decorato della
medaglia d’oro al valore aeronautico.
A distanza di quasi sessant’anni l’aver dedicato una pubblicazione a questo aviatore contribuisce a togliere dal
dimenticatoio un’impresa primatistica tuttora insuperata. Il suo record, battuto soltanto nel
1961 da un idro Beriev russo a turbina, è infatti ancora valido per gli idrovolanti con motori a pistoni.
Ma la biografia di Avagliano non si ferma alle imprese aviatorie di Di Mauro
Altrettanto intrigante è la parte dedicata alla sua vita privata, alle origini familiari, al grande
amore per Mina, la bionda ragazza di Livorno che sarebbe diventata sua moglie.
Fino all’impegno nella lotta di Liberazione, nonostante l’adesione alla Repubblica di Salò.
Il libro contiene infine una succosa trattazione tecnica sul Reparto Alta Quota
della Regia Aeronautica, completata da una descrizione degli aeroplani
impiegati, opera del noto storico aeronautico Gregory Alegi, e un apparato
iconografico ricco di inediti, che ci catapulta in quegli anni terribili e
affascinanti.
Baldassare Catalanotto