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storia
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Pulcinella, l’uomo dei fischietti
Patrizia Reso
Ha conosciuto il mondo guardando sempre dal basso verso l’alto, dai tempi del collegio alle piazze gremite, con un palco. Ha conosciuto le città attraverso fischietti colorati pronti all’uso. Ha conosciute le persone senza cambiare di una virgola se stesso. Oggi era
tra i disoccupati di Napoli, domani alla manifestazione di Forza Italia a Milano. Il giorno dopo non poteva essere assente alla grande manifestazione
dei sindacati unitari a Roma.
Non era la politica a stimolarlo ad essere presente, piuttosto il lavoro che in
un modo o nell’altro che si era creato di vendere fischietti a chiunque, senza richiederne la
tessera. A Cava era molto più noto durante il periodo di Carnevale, quando si vestiva da Pulcinella per
vendere le buste di coriandoli. Per tutti era Franco Pulcinella, al secolo
Francesco Milione. Bisogna anche riconoscergli quanto abbia anticipato i tempi
offrendosi come uomo-sandwich durante le campagne elettorali, dispensando
fac-simili volantini. Ha sempre lavorato per guadagnarsi da vivere. Il suo era un lavoro di strada, che gli ha permesso di conoscere tanta
gente, ma solo pochi amici; gli ha permesso di non lasciarsi influenzare in nulla da chi
frequentava. I suoi pensieri non sono mai stati scalfiti da dubbi, né si offendeva se gli dicevi “ma che cavolo dici?!”, anzi era uno stimolo in più ad esporre le sue idee in modo più approfondito, con delle tesi che rispondevano solo ad una rigorosa logica del suo passato.
Non era povero, ma ha scelto di vivere da povero. Non era privo di casa o di
beni di prime necessità, ma aveva scelto per esempio di distinguersi per un’idiosincrasia per l’acqua… Ci sono stati dei veri e propri blitz che l’hanno letteralmente trascinato sotto una doccia, suscitando l’ilarità amichevole dei presenti.
Pochi giorni prima che lasciasse la vita terrena si è concesso lusso e pulizia, si è concesso viaggi senza vendere fischietti. Forse sapeva, forse sentiva. Una vita
senza regole, forse per le troppe regole imposte durante l’infanzia. Una vita di contraddizioni all’insegna del lavoro. Un lavoro umile ma onesto, che gli ha permesso di diventare amico di tutti, senza esserlo
veramente di nessuno.
La casa editrice Area Blu ha omaggiato la sua persona pubblicando un libro in
cui, un gruppo di amici, ha raccolto aneddoti, storie, sensazioni, emozioni che
è riuscito a suscitare in chi ha avuto modo di conoscerlo, “Pulcinella e Basta” a un anno dalla sua dipartita.
Panorama Tirreno, gennaio 2020
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