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Spolaore e Purgante, il calcio che non c’è più
Il primo fu un fortissimo centrocampista ai tempi dei mister Pasinato
e De Caprio, il secondo il capotifoso storico che eccitava la folla
col suo indimenticabile “Un solo grido!”

Spolaore Cesaratto.jpg
Due brutte notizie per i vecchi appassionati della Cavese. Nel giro di pochi giorni sono scomparsi due carissimi personaggi del calcio a Cava de’ Tirreni negli anni Settanta.
A metà dicembre si è spento Bruno Spolaore, glorioso centrocampista degli Aquilotti. Aveva 74 anni. Era di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. Ha giocato con merito, distinguendosi per capacità, intelligenza e straordinarie doti umane, nei primi anni 70, in cui la Cavese disputò brillanti campionati di serie D. “Baffo” Spolaore costituiva un punto di riferimento imprescindibile del centrocampo aquilotto. Lo ricordiamo in questa foto risalente al torneo 1970/71 sotto la guida di mister Antonio
Eduardo e Mario.jpg
Pasinato: è il quarto in piedi da sinistra. Accanto si riconoscono Cesaratto (a sinistra), Ferraro e poi il portiere Salvatici (a destra). Davanti a lui Scotti, Varljen (?), Sorrentino, Galluzzi e Minto.
Mario Galluzzi, difensore compagno di squadra di Spolaore, alla notizia della morte del vecchio amico, ha ricordato in un post su facebook una formazione di quell’anno: Salvatici; Cesaratto, Galluzzi; Ferrari, Cum, Varljen; Brivio, Spolaore, Flamia, Scotti, Sorrentino.
Anche Beppe Peviani ha postato una foto di quegli anni. In quella Cavese, in maglia curiosamente granata, si riconoscono: dall’alto a sinistra Ferrari, Ciravegna, Capone, Peviani, Pucci Salvatici, l’allenatore Giacomino De Caprio (scomparso nel 2012); sotto Scalzone, Galluzzi, Scalzone, Inciocchi e Spolaore.
A inizio anno invece è mancato Eduardo Purgante, storico capotifoso, che con passione, amore, senso della misura e sempre grande rispetto per tutti, calciatori della squadra del cuore e avversari, dirigeva il tifo dei sostenitori aquilotti dei distinti e della curva, in casa e in trasferta. Eduardo incitava i suoi con l’indimenticabile “Un solo grido!”, al quale tutti i tifosi rispondevano inneggiando alla Cavese e partendo con interminabili cori e inni che supportavano la squadra fino al 90°.
Un ricordo commosso per entrambi, a motivo di un calcio più pulito e genuino, che riuscì a coinvolgere un’intera città negli anni che prepararono la straordinaria esperienza della serie B ad inizio degli anni ottanta.

L’omaggio della società e dei tifosi a Eduardo
Anni settanta e ottanta, periodi d’oro per la Cavese, che era “guidata” dagli spalti dal capo tifoso per eccellenza: Eduardo Purgante che è mancato da poco. Con la sua chioma svolazzante era solito “comandare” il tifo della curva percorrendo nel corso della partita tante volte la pista di atletica in corrispondenza dello covo dei tifosi metelliani.  La stessa società ha voluto omaggiare un volto storico degli ultras, con un messaggio di saluto: «La USD Cavese 1919 si stringe al dolore di familiari e amici per la scomparsa di Eduardo Purgante, storico rappresentante della tifoseria bleufoncé».
Una persona perbene e garbata. L’odio per i tifosi avversari non faceva parte del suo vocabolario.
 Era solito ricevere di persona ed accompagnare allo stadio le tifoserie ospiti della nostra città. Una  grande folla lo ha accompagnato nel suo ultimo cammino. La sua bara è stata portata a spalla dagli aficionados della Cavese di oggi. Il suo slogan che lo ha reso famoso nel mondo del tifo metelliano: “Un solo grido. Forza Cavese” riecheggerà per sempre sul “Simonetta Lamberti”.

Panorama Tirreno, marzo 2016
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