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storia
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1991/2011 - Panorama Tirreno, Venti anni insieme
Quattro lustri “dalla parte del torto”
L’avventura di Panorama Tirreno va avanti da oltre quattro lustri. Prima
quindicinale, poi mensile, in casi particolari, anche quotidiano. Edizioni
straordinarie. Da qualche anno il prodotto cartaceo ha lasciato il posto alla
nostra edizione elettronica (www.panoramatirreno.it) che ha ottimi riscontri.
Ma la nostra passione “gutenberghiana” ogni tanto riappare, come in questa occasione, ed ecco che tra le mani avete
questa edizione speciale anche su carta.
Panorama Tirreno su carta, web e IPad. Tanto per non farsi mancare nulla,
naturalmente facendo i “miracoli” (leggi con pochi euro) grazie alla sua piccola-grande redazione, agli amici di
viaggio e a un direttore eclettico e abilissimo come Enrico Passaro.
Ho poche occasioni di parlare di Cava de’ Tirreni e approfitto per qualche considerazione. Nel settore dei mezzi di
comunicazione di massa (giornali, radio, tv locali), nonostante gli sforzi
periodici di Panorama Tirreno e di altre lodevoli iniziative, Cava è gestita quotidianamente come se fosse una “colonia” (come gli imperi europei facevano con le loro terre d’oltremare), non solo dal capoluogo di provincia, ma anche da altre città del circondario, non essendoci sul territorio cavese né una tv locale, né un quotidiano e per certi versi neppure una radio autonoma. La storia va avanti
da molto tempo ed è indubbio che le maggiori responsabilità risiedono nella classe imprenditoriale locale, ma non solo.
Anni fa lanciammo il progetto di creare un network (radio, tv, quotidiano,
piattaforma web) utilizzando una parte dei capitali necessari dai fondi europei
per l’imprenditoria giovanile stornati dalla Comunità europea, perché si creassero dei posti di lavoro in un settore dinamico e con lo sguardo al
futuro. Molto interesse, impegno zero da parte delle Istituzioni. Le risorse
disponibili furono spese in altre direzioni, finanziando progetti dei quali,
per la maggior parte, non vi è più traccia.
Nessun sindaco di centro, destra o sinistra ha compreso che il declino di una
città avviene quando il territorio vive di luce riflessa. Nel frattempo, però, dalle amministrazioni comunali di centro, destra e sinistra, sono stati
foraggiati con lauti stipendi super manager per risolvere problemi di ogni
tipo, compresa la maniera di scrivere l’intestazione nelle lettere comunali. Che miopia! Di più triste a Cava c’è soltanto la scritta che campeggia sullo spazio riservato al parcheggio-auto
delle persone diversamente abili: «Se vuoi il mio posto prendi anche il mio handicap». A parte la sintassi, il messaggio è di una tristezza senza limiti nonché offensivo nei confronti di coloro che hanno lo spazio riservato. Della serie “la sensibilità di un elefante dentro un negozio di cristalli d’epoca”!
Utilizzando uno slogan sintetizzato da un noto quotidiano per una sua campagna
pubblicitaria, oso dire che, da venti anni e più, Panorama Tirreno è “dalla parte del torto”. Certo, in buona compagnia (Bertold Brecht: «Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati»; Jean Paul Sartre: «La libertà vertiginosa deve scegliere di avere infinitamente torto») ma sempre dall’altra parte. Quando si fonda un giornale che narra anche di politica esistono
due alternative: fare il “cane da guardia” della democrazia oppure essere un “cane da salotto” vezzeggiato dal potente di turno. Noi bastian contrario non per “partito preso”, ma per logica e la più terrena necessità di guardarsi allo specchio. Con i nostri errori e i nostri limiti. E, dopo
oltre quattro lustri, con una certezza: nessuno di noi è passato dall’altra parte utilizzando questo mezzo come arma o scudo. Non è facile, ma neppure troppo difficile. Basta ricordarsi di Humphrey Bogart: «È la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente. Niente».
Panorama Tirreno, febbraio 2011
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