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storia
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Amministrazione Abbro-Senatore Il decennio si apre con una crisi
politico-amministrativa: dopo un paio d’anni di
amministrazione Dc-Pri (sindaco Abbro), l’alleanza (una
delle tante fragili alleanze di questi tempi) si sfalda e Abbro
cerca nuovi alleati. La novità eclatante è
l’accordo con il Msi-Dn e un rappresentante di una lista
civica. Maggioranza del tutto inedita, che non ha precedenti a
Cava, se non in un funesto appoggio esterno dei missini
accordato al partito di Abbro negli anni ‘70, che aveva
provocato qualche disordine, lotte studentesche e alcuni
episodi di violenza e intimidazione. Il panorama politico di
questo inizio anni Novanta non è altrettanto acceso e
politicizzato. L’accesso degli ex fascisti nella stanza
dei bottoni provoca solo qualche tiepida reazione. Abbro di
nuovo sindaco, quindi, e Alfonso Senatore è il suo vice.
Fine
indecorosa dell’Usl 48
Angelo Antonelli viene nominato commissario ad acta
all’Usl 48 Cava-Vietri, in seguito allo scioglimento
dell’assemblea e del comitato di gestione, avvenuto con
un DPR del mese di settembre. Si legge nel decreto:
“L’assemblea si è dimostrata incapace di
provvedere nei termini prescritti al fondamentale adempimento
dell’approvazione del bilancio di previsione … Si
ritiene che ricorrano i presupposti per addivenire allo
scioglimento essendosi verificata una persistente violazione
degli obblighi ad essi imposti dalla legge”. Si annuncia
così anche a Cava l’indecorosa fine di
un’istituzione (le Usl) fagocitata dai partiti della
Prima Repubblica, fra le massime espressioni dello sperpero
nazionale e del degrado dell’assistenza sanitaria.
Nominato l’arcivescovo Depalma Beniamino Depalma viene nominato
arcivescovo della diocesi Amalfi-Cava. Succede a monsignor
Ferdinando Palatucci, che ha lasciato l’incarico dopo 8
anni, all’età di 75. il primo incontro di Depalma
con la cittadinanza cavese avverrà il 2 marzo 1991.
Opera pubblica In un periodo di grande stallo delle
attività, viene finalmente inaugurato il ponte sulla
Statale 18 che la collega con via Santoriello e con la nuova
variante che conduce a Santa Lucia. La nuova strada per Santa
Lucia costituisce la tanto attesa alternativa al passaggio a
livello che più a nord collega la frazione a via XXV
Luglio.
Il ritorno dei socialisti Fallisce anche il secondo
tentativo di questa legislatura cittadina: dopo lo scioglimento
della maggioranza col Pri, crolla anche l’accordo Dc-Msi.
Mentre erano in corso le trattative per un’ipotesi di
“compromesso storico cittadino” con il Pds, il
partito di Panza si rende artefice del colpo di scena.
Nasce la nuova maggioranza composta da democristiani e
socialisti.
Malinconico addio al mercato di viale
Crispi Il mercato
ortofrutticolo di viale Crispi viene rimosso dalla sua sede
tradizionale, dove da anni costituiva un comodo punto di
riferimento per la spesa dei cavesi. I venditori di frutta e
verdura vengono trasferiti nel nuovo mercato coperto, che non
trova una benevola accoglienza fra i consumatori. Calano le
vendite. Scompare quindi un pezzo di storia popolare di Cava,
per una decisione affrettata degli amministratori comunali, i
quali forse ritengono indecorosa la presenza di un mercato
all’aperto in pieno centro. Per la verità il
mercato ortofrutticolo costituisce una delle caratteristiche
più simpatiche e rappresentative di tante altre
città civili e pulite, come Bolzano, Verona, Perugia e
mille altre… Ma a Cava evidentemente non si reputa
adeguato al “rango” uno spazio di questo tipo a
pochi passi dal palazzo comunale.
Fallimento della Cavese Dopo i fasti degli anni Ottanta e gli
illeciti sportivi che hanno allontanato gli Aquilotti dalla C1,
la Cavese subisce la batosta definitiva: la Lega Calcio la
esclude dal campionato di C2 non essendo la sua dirigenza in
grado di onorare gli impegni. La società metelliana ha
condotto negli ultimi anni una gestione definita
“suicida” anche dal presidente della Lega
Matarrese. Dalla stagione 1991-92 si ricomincia dal campionato
d’Eccellenza e con un nuovo nome: “Intrepida
Cavese”. Il calcio a Cava riparte dalla buona
volontà dei fratelli Sorrentino.
Calvario Manifattura Dalle pagine di Panorama Tirreno parte
l’allarme sul futuro della Manifattura Tabacchi. Il
giornale diede notizia di una relazione redatta da una
Commissione del Ministero delle Finanze nella quale si
stabiliva che lo stabilimento di Cava rientrava tra i
cosiddetti “rami secchi”, destinati ad essere
soppressi se non fosse partita per tempo una sana
ristrutturazione. Anno previsto per la chiusura: 1995. Tra le
cause della marginalizzazione indicate dalla Commissione,
venivano posti in evidenza gli elevati costi di produzione,
l’assenteismo al 30% e una carente organizzazione
aziendale. Da questo momento inizia il calvario protrattosi per
tutto il decennio, senza che nessuno abbia preso
un’iniziativa seria di ristrutturazione per rendere
più produttiva e organizzata la fabbrica di sigari
cavese. A Lucca intanto, presso l’altra sede nazionale di
uno stabilimento produttivo di sigari dei Monopoli di Stato, si
rimboccano le maniche per giungere alla fatidica data del
taglio dei “rami secchi” con una struttura
all’avanguardia.
Compromesso storico cavese Colpo di scena a Cava: dopo soli
quattro mesi crolla l’amministrazione Dc-Psi e il partito
di Abbro si accorda con il Pds. È la prima volta che
democristiani ed ex comunisti siedono insieme nella stessa
giunta. Abbro resta sindaco e Fiorillo è vice-sindaco.
Escalation senza precedenti nel vortice delle maggioranze
cittadine. Praticamente nel giro di circa un anno Abbro ha
formato quattro maggioranze diverse con altrettanti partiti. In
sostanza ha “provato” tutte le forze del consiglio
comunale, dal Pri, al Msi, al Psi, al Pds e agli indipendenti.
Mentre prosegue la giostra politica, l’economia langue:
ben 8.000 disoccupati a Cava.
Approvato lo statuto comunale Dopo un tour de force per
rispettare il termine ultimo previsto (la prima scadenza di
giugno non era stata rispettata e un eventuale ulteriore
ritardo avrebbe comportato la decadenza del consiglio) viene
approvato ad ottobre lo Statuto comunale.
Nuovi padroni per il Credito Tirreno Il Credito Commerciale Tirreno,
dopo 70 anni di guida cavese (era stato fondato nel 1921 da
Antonio Amabile e poi sapientemente guidato dal figlio Mario,
fino a farlo diventare uno dei primi cinquanta istituti
ordinari di credito in Italia e una delle aziende più
solide del Mezzogiorno), viene ceduto dai fratelli Giovanni,
Paolo e Giulio Amabile alla Parfin, un gruppo di origine
pugliese, guidato dall’amministratore delegato Alfredo
Bonvino. Il costo dell’operazione ammonta a circa 100
miliardi. Con questo sacrificio, i fratelli Amabile sperano di
riuscire a salvare il gruppo Tirrena, il gioiello di famiglia.
Le cose poi non andranno così. I fratelli cavesi dopo
pochi mese saranno costretti a rinunciare anche al gruppo
assicurativo. Per il Credito Commerciale Tirreno, intanto, si
profilano all’orizzonte altri guai che ne determineranno
dopo qualche anno la fine.
Festival teatrale senza teatro Si svolge la seconda edizione del
festival nazionale di teatro amatoriale. Partecipano sei
compagnie provenienti da diverse regioni d’Italia.
L’organizzazione è del Piccolo Teatro al Borgo e
gli spettacoli si svolgono al Club Universitario. Buon successo
di pubblico e apprezzabile il livello qualitativo espresso
dalle compagnie. Nonostante l’esito positivo e le buone
intenzioni degli organizzatori l’esperienza non si
ripeterà, a causa della totale mancanza di
un’adeguata sala teatrale.
L’incubo di Tangentopoli Tangentopoli arriva anche a
Salerno, con le indagini sul trincerone ferroviario. E le
indagini si estendono a Cava de’ Tirreni. Al palazzo di
città i magistrati sequestrano a ottobre documenti
relativi agli appalti per la realizzazione del primo e secondo
lotto del trincerone cavese e del sottovia veicolare. Arriva
anche qualche avviso di garanzia. Nell’occhio del ciclone
è la Cogefar Impresit, rappresentata in questo caso dal
costruttore Di Donato; alcuni consiglieri comunali vengono
interrogati. È un momento particolarmente delicato della
vita politica e amministrativa cittadina. L’inchiesta
andrà avanti per anni. CI saranno anche degli arresti,
ma di fatto l’enorme polverone sollevato non
porterà a risultati eclatanti. Per nessuno degli
“indagati eccellenti” giungeranno sentenze di
condanna, ma per lo sviluppo di Cava la vicenda ha avuto
effetti micidiali. Dopo otto anni la città è
ancora in attesa di vedere il completamento delle grandi opere
pubbliche su cui poggiavano le speranze di una svolta
urbanistica, sociale e ambientale. Quando finirà questa
maledizione per Cava?
In Eccellenza è derby cittadino Nel torneo 1992-93 gli Aquilotti
tornano ad essere… Cavese, depennando il termine
“Intrepida” che l’aveva accompagnato
nell’ultima stagione. Avviene anche un siluramento record:
i fratelli Sorrentino licenziano l’allenatore Salzano
prima ancora di cominciare il campionato. Al suo posto subentra
Vittorio Belotti, già libero della Cavese degli anni
d’oro. Belotti proviene dall’Atletico Cava, che ha
brillantemente trionfato nel torneo di Promozione 1991-92. A
questo proposito è da registrare che tale campionato
è stato dominato da squadre cavesi. Dietro
l’Atletico si è piazzata seconda l’Alba
Casaburi di Alessandro Pisapia, che per qualche settimana ha
sperato anch’essa in un ripescaggio in Eccellenza. La
nuova stagione farà registrare un evento davvero
eccezionale: il derby fra Atletico Cava, allenato da Spatuzzi,
e la Cavese di Belotti.
Nasce il premio letterario
“Badia” Ad
opera del 52º Distretto Scolastico Cava Vietri viene
indetta la prima edizione del premio letterario internazionale
“Badia”. Scopo dell’iniziativa è
quello di valorizzare e diffondere il secolare patrimonio
culturale della città metelliana e delle aree
circostanti. La proposta è rivolta agli studenti e mira
a diffondere l’abitudine alla lettura di libri fra i
giovani. Ad essi viene affidato il compito di leggere e
recensire alcune opere letterarie di autori contemporanei. Il
successo della manifestazione favorisce la conferma anche per
gli anni a venire. Oggi costituisce una tradizione consolidata
e qualificata nel panorama culturale cittadino.
Dc all’opposizione L’anno si apre con
l’ennesimo colpo di scena in consiglio comunale. Dopo un
anno e mezzo di maggioranza Dc-Pds, gli ex comunisti danno il
benservito al partito di Abbro e raggiungono un accordo con
socialisti, repubblicani, socialdemocratici e indipendenti per
governare la città negli ultimi cento giorni prima delle
elezioni. Abbro quindi va all’opposizione e Raffaele
Fiorillo, a 36 anni, diventa il nuovo primo cittadino. Luigi
Altobello viene nominato vice-sindaco. In cinque anni si sono
alternate ben sei giunte diverse. Chiaro l’intento, con
questo accordo di fine legislatura, di tirare la volata alle
prossime elezioni, le prime con l’elezione diretta del
sindaco.
Allarme occupazione alla Metelliana A pochi mesi dalla cessione del
pacchetto di maggioranza del Credito Commerciale Tirreno alla
Parfin, si diffondono grosse preoccupazioni fra i lavoratori
della Metelliana, l’azienda informatica della banca.
Dodici persone finiscono in cassa integrazione, mentre alla
Pitagora, società satellite, il personale viene
licenziato per cessata attività. Si ha così la
conferma che la dismissione dell’istituto di credito da
parte degli Amabile finirà col portare problemi
occupazionali alla città.
Traballa un altro mito: la Di Mauro Con 17 lettere di mobilità
e 11 di pre-pensionamento la Di Mauro ha avviato una politica
di tagli occupazionali per ristrutturare l’azienda.
Traballa, quindi, una delle più solide certezze
economiche e occupazionali della città, che vanta 100
anni di vita ed è considerata fra le prime 50 aziende
della provincia. In effetti la prestigiosa società
editrice si trova di fronte alla necessità di ridurre i
costi di gestione al fine di riacquistare competitività
sul mercato. Per far questo ha deciso di affidarsi a manager
chiamati (e profumatamente retribuiti) appositamente per
raggiungere l’obiettivo. Piena collaborazione dai
sindacati, pur senza nascondere forti preoccupazioni e qualche
perplessità sull’azione di risanamento intrapresa.
Qualche anno dopo, nel ‘97 si lancerà un nuovo
allarme: la perdita di grosse commesse ha determinato in tre
anni la riduzione dell’organico di 46 persone. Si parla
di 51 altri esuberi. I sindacati si mobilitano. Nei mesi
successivi si procederà ad una nuova ristrutturazione
dell’azienda e, in parte, l’allarme
rientrerà.
Proposta per il centro storico Al Palazzo delle Esposizioni di
Roma, nel corso di una mostra-convegno realizzata
dall’Istituto Grandi Infrastrutture, viene premiato da
una commissione presieduta da Sabino Cassese il progetto
presentato dal gruppo “Cava futura” coordinato
dall’arch. Emilio Maiorino, riguardante il piano di
recupero integrato del centro storico di Cava de’
Tirreni. Il progetto prevede una vasta azione di opere
pubbliche per modificare l’aspetto di piazza Mazzini e
piazza S. Francesco, con la realizzazione di parcheggi e aree
di verde attrezzato, e per il recupero del centro storico con
pavimentazione e piano del colore. Il tutto autofinanziato
attraverso la cessione a privati di box, uffici e negozi. Il
progetto è stato poi oggetto di discussioni e polemiche
fra i progettisti e l’amministrazione comunale e di fatto
non si è riusciti a giungere ad una soluzione che ne
consentisse la realizzabilità.
Declino dell’Azienda di Soggiorno Il presidente dell’Azienda
di Soggiorno Enrico Salsano si dimette dopo 21 anni. È
stato uno delle più dinamiche e longeve figure poste a
capo dell’ente turistico cittadino. Alla sua gestione
vanno ricondotti il recupero del borgo Scacciaventi e di piazza
San Francesco (poi progressivamente ricaduti in stato di semi
abbandono), interessanti pubblicazioni editoriali, il rilancio
della Disfida dei Trombonieri, il censimento del patrimonio
storico e architettonico, il passaggio di tappe del Giro
d’Italia e l’istituzione del premio “Cavesi
nel Mondo”. Le sue dimissioni coincidono con la messa in
liquidazione dell’Azienda in vista della sua
soppressione. Le Aziende di Soggiorno dovranno essere
sostituire dalle Aziende di promozione turistica. L’ente
cavese è destinato a sparire e sarebbe la fine di una
delle più antiche aziende del Mezzogiorno. Da questo
doloroso annuncio sono trascorsi altri sette anni e nessuna
decisione definitiva è stata ancora presa sul destino
dell’Azienda di Soggiorno cavese.
I cavesi votano il sindaco: Fiorillo batte
Abbro Raffaele
Fiorillo è il primo sindaco eletto direttamente dai
cavesi. Con le votazioni del 6 e 20 giugno l’esponente
del Pds batte il suo diretto avversario Eugenio Abbro con
20.000 voti contro 11.000: un distacco abissale. Il nuovo
sistema elettorale per i comuni assegna al sindaco eletto anche
il premio di maggioranza. Diciotto consiglieri vanno alla
coalizione che ha sostenuto Fiorillo, Alleanza di Progresso,
una sigla che raccoglie le forze progressiste della
città. L’opposizione è rappresentata da 6
rappresentanti della Dc, 2 della lista Progressisti per Cava, 2
della Torre, 1 del Pri e 1 del Msi.
Seicento anni per Cava Il 7 agosto 1394 papa Bonifacio IX emise
la bolla in cui eresse la “terra de La Cava” al
rango di “Città”. Il documento pontificio
definì il territorio metelliano “terra più
feconda di un gran numero di città vicine”. I
seicento anni ricorrenti da quello storico avvenimento ha
indotto l’Azienda di Soggiorno e il Comune a organizzare
un programma di manifestazioni durante tutto l’arco del
1994.
Un cavese in Parlamento Si vota per il rinnovo del Parlamento.
Per l’occasione vengono ridefiniti i collegi elettorali.
Cava può giocare un ruolo di primo piano, essendo stata
inserita per la Camera in un’area che comprende i comuni
della Costiera, Nocera Superiore, Vietri e Roccapiemonte.
È il comune più grande del collegio, quindi
quello in grado di far pesare maggiormente il suo voto. E le
cose vanno esattamente così. Felice Scermino, unico
candidato cavese alla Camera nel sistema maggioritario, riceve
nel collegio più di 21.000 voti, di cui 11.000 solo a
Cava e diventa deputato per la lista dei Progressisti.
Nei due anni di permanenza a Montecitorio, Scermino si
troverà su una posizione di opposizione (le elezioni
sono vinte dal centro-destra) durante il governo Berlusconi.
Commissario per il piano regolatore Il Consiglio di Stato nomina un
commissario ad acta per l’approvazione del piano
regolatore. Egli si sostituisce così al consiglio
comunale, che nei sei anni precedenti non aveva ottemperato. La
decisione del Consiglio di Stato evidenzia la grave situazione
di immobilismo amministrativo che penalizza da qualche tempo la
città e che determinerà negli anni a seguire
ulteriori conseguenze. La vicenda del piano regolatore,
così come quella del PUT, delle cooperative edilizie e
dello sblocco dell’area industriale, accompagnerà
la vita cittadina per tutti gli anni Novanta, provocando
gravissime difficoltà per la situazione abitativa e per
le prospettive di sviluppo economico e occupazionale.
Ospedale da salvare Con la nuova normativa nazionale devono
essere ridotte e ridefinite le Usl. Scompare così
l’Usl 48 Cava Vietri. I due comuni vengono collocati
nella Asl Salerno 1. Cava finisce, quindi, nell’orbita di
Nocera Inferiore e decisamente in posizione subalterna. Sale
prorompente la polemica sul futuro dell’ospedale
cittadino. Si teme addirittura la sua chiusura, ma grazie anche
alla mobilitazione cittadina il pericolo viene scongiurato,
sebbene resti nell’aria il timore di un ridimensionamento
drastico della struttura.
Centro sociale in viale Crispi Nell’ex mercato coperto di
viale Crispi viene decisa la realizzazione di un centro
sociale, che ospita il Forum dei giovani e due salette per gli
anziani. L’iniziativa dell’amministrazione comunale
è fonte di vigorose proteste da parte
dell’opposizione, che vede nella realizzazione un
insediamento “sinistrorso” di nessuna
utilità per la città. Critiche severe giungono
dalla destra anche ai murales dipinti all’interno del
centro. Addirittura qualcuno paragona il centro sociale al
Leoncavallo milanese. Di fatto, all’entusiasmo iniziale
dei giovani, farà seguito una difficoltà a
gestire adeguatamente la struttura, che nel tempo
comincerà a vivacchiare senza grossi impulsi.
La Cavese torna a vincere Dopo anni di sofferenze e
umiliazioni, finalmente la Cavese torna a vincere un
campionato. Si aggiudica imbattuta il torneo
d’Eccellenza, dove ha militato per tre anni, e
approda al Campionato Nazionale Dilettanti. Il successo si deve
alla riorganizzazione societaria, voluta attraverso la fusione
con l’Atletico Cava, ad opera dei fratelli Sorrentino
affiancati da Magliano e Trapanese. La squadra è stata
guidata nell’esaltante cavalcata dall’allenatore
Vittorio Belotti. Per il torneo 1994-95 nella serie superiore
torna sulla panchina cavese Paolo Braca.
Guerriglia nel “Torneo di
Pace” A giugno
si organizza un triangolare di calcio al “Simonetta
Lamberti” fra Cavese, Nocerina e Paganese, denominato
“Torneo della Pace”. Accade di tutto fra le opposte
tifoserie, che se le suonano di santa ragione. provocando anche
danni allo stadio. È vivo lo sdegno nelle tre
città per il comportamento irresponsabile delle
tifoserie.
Il presidente Scalfaro alla Badia Il 14 luglio, in occasione di una
visita nel capoluogo per le celebrazioni di “Salerno
Capitale” il presidente della Repubblica Scalfaro si reca
in visita privata alla Badia di Cava, dove si intrattiene nei
saloni di rappresentanza con i monaci benedettini e le
autorità cittadine. All’uscita due redattori di
Panorama Tirreno offrono a Scalfaro un’orchidea e una
copia del nostro giornale che il Capo dello Stato… legge
con attenzione.
La morte di “Pupainiello” Grande emozione in città
per la scomparsa ad ottobre di Antonio Desiderio, a tutti noto
col nome di “Pupainiello”. Aveva educato migliaia
di giovani al gioco del calcio tra mille difficoltà
economiche e con lo spirito del pioniere. Era per tutti il
“Presidente” e le “Speranze Cavesi”,
squadra locale nella quale erano transitati tanti ragazzi e
qualche buon talento, erano la sua creatura. Aveva scritto
anche un libro: “Storia di un presidente povero”.
Pupainiello è un personaggio entrato a far parte della
storia di Cava.
Addio alla TV locale Quarta Rete, unica emittente televisiva
cittadina viene ceduta ad un gruppo di imprenditori salernitani
guidato da Leonardo Calabrese. Cava perde così una
presenza informativa di primaria importanza. La totale
mancanza di una “voce” via etere penalizza
notevolmente lo sviluppo della comunicazione cittadina, ance
nei rapporti con la realtà circostante. Negli anni a
seguire si avrà qualche timido tentativo di lanciare
qualche proposta per rifondare una televisione a Cava, ma senza
alcun esito. È la dimostrazione che il mercato cittadino
non è in grado di sostenere un’iniziativa di
questa portata.
Problemi nella maggioranza Si moltiplicano le
difficoltà per la giunta e per Alleanza di Progresso. In
seno alla giunta si dimettono gli assessori Battuello e
Buongiorno, mentre nella coalizione di maggioranza si
manifestano vari dissensi sul modo di gestire gli equilibri
interni al gruppo. Nel tempo poi Alleanza di Progresso si
sfalderà sempre più, creando problemi alla giunta
Fiorillo. Si accentuerà soprattutto il passaggio dei
consiglieri da un partito ad un altro rendendo sempre
più incerto l’assetto politico in consiglio
comunale.
Nascita sofferta di Se.T.A. Viene costituita Se.T.A., una
società per azioni composta al 51% dal Comune, al 25%
dalla Ge.Se.Nu. e al 274% dalla Gepi. Si tratta di un
esperimento pilota nel Mezzogiorno per la selezione
differenziata dell’immondizia, il verde pubblico e il
servizio affissioni. Si registrano forti pressioni da parte
dell’opposizione Ci vogliono sette mesi di dibattiti e
polemiche per arrivare al voto del consiglio comunale che
approva il piano finanziario della società mista. Il
consigliere Alfonso Senatore annuncia ricorsi e denuncie alla
Procura della Repubblica. Alla fine Se.T.A. riuscirà a
decollare, offrendo un grosso miglioramento del servizio di
pulizia della città.
Cronaca nera cittadina A giugno circa trecento carabinieri
compiono una vasta azione antiusura, con la cattura di 22
persone. La città è sotto choc. Nello stesso
periodo una banda composta da una cinquantina di giovani
provenienti da Nocera semina il panico per le strade di notte:
aggrediti i passanti, danneggiate auto in sosta e in transito.
Per circa mezz’ora la zona intorno alla villa comunale
è teatro di scontri di vario genere, con una quindicina
di contusi. È una folle notte di violenza.
Nuovo abate alla Badia Don Benedetto Chianetta (58 anni) viene
nominato nuovo abate dell’abbazia benedettina di Cava.
Succede a don Michele Marra, che per motivi di salute si era
dimesso nel 1992.
Alla Cavese arriva Troiano Termina l’era Sorrentino:
Franco Troiano, a capo di un gruppo interamente cavese
composto fra gli altri da Rosario Virno, Maurizio Avagliano,
Giampaolo Cesaro, Gino Montella e Cesare Scapolatiello,
subentra nella gestione societaria della squadra aquilotta.
Tornano anche Rino Santin nella veste di direttore generale e
Ciro Bilardi come allenatore. Il fatto riporta
l’entusiasmo nella tifoseria. Ma ben presto arrivano le
prime delusioni dal terreno di gioco: Bilardi si dimette quasi
subito e al suo posto subentra Santin. Poi degli incidenti a
Scafati provocano una severa squalifica del campo. Salta poi
anche la panchina di Santin e dopo dieci anni ritorna ad
allenare la squadra Franco Liguori.
Piazza Roma cambia look L’amministrazione comunale decide
di eliminare il parcheggio di piazza Roma e di realizzare
un’isola pedonale tra la villa comunale, il municipio e
il monumento ai caduti. Modifiche anche alla viabilità
intorno alla piazza. La protesta dell’Ascom è
molto accesa, fino a minacciare la serrata. Il clima fra
commercianti e giunta Fiorillo resta incandescente.
Gemellaggio con città polacca Cava si gemella con la
città polacca Gorzow Wielkopolski, un centro industriale
a 120 chilometri da Berlino che si aggiunge alla tedesca
Schwerte e la statunitense Pittsfield. Farà seguito un
analogo contatto col la spagnola Castellon de la Plana.
Restauro di S. Maria dell’Olmo Si completa il restauro della
basilica di S. Maria dell’Olmo, danneggiata gravemente
dal sisma del 1980. L’opera è compiuta con le sole
offerte dei fedeli e con il contributo della Congregazione
dell’Oratorio di S. Filippo Neri senza alcun intervento
da parte dello Stato o di enti pubblici e privati.
Tabacco in fumo Panorama Tirreno pubblica la notizia che
a S. Lucia di Battipaglia è previsto un grande centro di
prima trasformazione e premiscelazione a tecnologia avanzata
del tabacco, di riferimento nazionale, e annuncia
l’accorpamento tra l’Agenzia Tabacchi e la
Manifattura di Cava de’ Tirreni. Alla luce delle garanzie
prestate da Lancillotto e Petrocelli, direttori rispettivamente
della Manifattura e dell’Agenzia, le forze sindacali
della triplice hanno creduto di poter acconsentire
all’accorpamento che di fatto eliminerebbe solo la
lavorazione del tabacco da passare agli altri stabilimenti.
Rimarrebbe in produzione il sigaro cavese. Viene escluso ogni
pericolo circa il mantenimento dei posti di lavoro.
I cavesi scelgono Taradash Il 21 aprile si vota di nuovo per
il rinnovo del Parlamento. Il deputato uscente cavese Felice
Scermino ha questa volta di fronte come avversario Marco
Taradash, candidato del Polo. La sfida se l’aggiudica
quest’ultimo, con circa 3.000 voti in più nel
collegio. Il voto di Cava ha un peso determinante, considerato
che il rappresentante del Polo ha ottenuto dai seggi cavesi ben
2.300 preferenze in più rispetto a Scermino. La
città metelliana ha preferito, quindi, il
“forestiero”, il personaggio televisivo mandato da
Berlusconi e Fini per togliere un seggio all’Ulivo nella
circoscrizione Cava, Costiera, Nocera Superiore, Roccapiemonte.
La scelta dei cavesi si rivelerà particolarmente
infelice. Il deputato, dopo qualche fugace apparizione
scomparirà presto dalla vita cittadina, preferendo i
richiami liberisti e semi-leghisti del nordest del Paese.
Scelta doppiamente infelice, per aver perso l’occasione
di un parlamentare cavese dell’Ulivo nella legislatura a
maggioranza di centro-sinistra.
Scompare Apicella, il “pittore di
Cava”
Semplicemente come visse, senza clamori e con grande
riservatezza scompare Matteo Apicella, il pittore cavese per
eccellenza. Aveva impresso sulle sue tele gli ambienti di Cava,
dei portici, di Monte Finestra, della Serra, della Badia, di
San Liberatore, di Monte Castello. Clemente Tafuri era stato il
suo primo sostenitore e valorizzatore. Le sue opere sono dotate
di una prestigiosa quotazione.
Cittadini onorari Maria Falcone, sorella
dell’indimenticabile magistrato Giovanni, trucidato dalla
mafia a Capaci, riceve la cittadinanza onorario di Cava
de’ Tirreni. È un atto di solidarietà e un
gesto simbolico di impegno civile con i quali la città
intende testimoniare l’impegno per la civiltà e il
rifiuto della criminalità organizzata. Intensa
l’attività culturale e sociale in questo periodo
della vita cavese. A Roma una delegazione cittadina guidata dal
sindaco partecipa ad una manifestazione sull’Olocausto,
in cui viene presentato il libro “Gli anni rubati”,
di Settimia Spizzichino, unica ebrea scampata allo sterminio di
Auschwitz. Il libro è edito proprio dal Comune di Cava
de’ Tirreni. Nel 1998 Cava si onorerà di concedere
anche a Spizzichino la cittadinanza onoraria.
Addio a Mimì Apicella All’età di 84 anni
scompare l’avvocato Domenico Apicella, avvocato,
giornalista, critico, scrittore e semiologo della lingua
napoletana. Era stato consigliere comunale per molti anni e
assessore. Aveva diretto “Il Castello per mezzo secolo,
esempio unico di longevità editoriale nel panorama
cittadino e non solo. Prolifica e di fondamentale importanza
documentale la sua produzione di libri, che comprende numerose
pubblicazioni sulla storia di Cava e studi approfonditi sul
dialetto. Era stato un protagonista della televisione locale,
con le sue rubriche di commento e di dialogo con i
telespettatori.
Addio al Credito Commerciale Tirreno Il Credito Commerciale Tirreno, la
banca che era degli Amabile, poi ceduta alla Parfin, una
cordata pugliese, scompare definitivamente: viene acquistata
dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Si conclude
così un’amara e sofferta vicenda, iniziata nel
‘91 col disimpegno degli Amabile, che sostanzialmente
privava della matrice cavese l’istituto. La definitiva
soppressione del nome e del marchio CCT elimina completamente
la vocazione localistica della banca. È una perdita per
l’economia della zona e per le future prospettive
occupazionali dei giovani cavesi. Ma l’acquisizione da
parte di una solida organizzazione tranquillizza il personale
che aveva vissuto con apprensione le ultime alterne vicende. La
Popolare affida alla filiale di Cava il ruolo di coordinamento
dell’area campana, soddisfacendo le aspettative e
ambizioni della sede cittadina. Non tutto andrà per il
meglio almeno per parte del personale: ad una ventina di
dipendenti toccherà accettare il trasferimento a Modena
e comuni circostanti in nome della mobilità, che costa
sacrifici economici e organizzativi per le rispettive famiglie.
Ma i dirigenti della banca assicurano la provvisorietà
del provvedimento.
Dopo la televisione anche la radio Mentre si piange ancora per
l’addio a Quarta Rete, scompare anche la radio
“storica” della città: Radio Cava Centrale.
Da gennaio la prima emittente radiofonica metelliana, fondata
nel 1977 da Luca Barba, cambia nome e caratteristiche: si
chiama Radio Max e mira ad un bacino d’utenza più
ampio. C’è qualche nostalgia e alcune polemiche
per la perdita di un altro strumento locale di comunicazione.
Arriva il Fiorillo bis Il 27 aprile e l’11 maggio si vota
per il rinnovo della carica di sindaco e per il consiglio
comunale. L’elezione è preceduta da un grande
fervore di iniziative fra i partiti e due colpi di scena. Ben
sette i candidati a sindaco e ben undici le liste. Il fatto
più clamoroso è che Eugenio Abbro, con un blitz
dell’ultima ora, si ripropone per la poltrona di primo
cittadino, costituendo una propria lista. Il resto del
centrodestra è completamente spaccato, con un candidato
per Ccd, Forza Italia e A.N. (Trapanese), uno per la lista
civica Confronto (Messina), uno per la Fiamma (Raimondo). Il
parlamentare cittadino, quel Marco Taradash eletto nelle file
del Polo, rinnega la candidatura di Trapanese e
“benedice” il civico Messina. Il centrosinistra,
composto dalla lista “Insieme per Cava”, Popolari e
Rifondazione Comunista, ricandida il sindaco uscente Fiorillo.
Gli altri due aspiranti alla poltrona più alta sono
Bove, per la lista “La Città”, e Adinolfi,
per Rinnovamento Italiano. Il secondo colpo di scena si ha dopo
il primo turno: Abbro sbaraglia il fronte composito e diviso
dei candidati e viene espresso dall’elettorato del
centro-destra come l’unico sfidante credibile di
Fiorillo. Saranno ancora loro, come nel ‘93, a
confrontarsi nel ballottaggio. L’11 maggio Fiorillo
supera di gran lunga Abbro: quasi 19 mila voti per lui, il 60%.
Il centrosinistra resta maggioranza. La mattina dopo
l’elezione Panorama Tirreno è il primo giornale in
edicola, in edizione straordinaria, con notizie, interviste e
commenti sull’esito del voto. La tempestività e
completezza dell’informazione nella circostanza
costituisce un piccolo evento storico nel microcosmo
dell’informazione cittadina.
La Cavese promossa in C2 La Cavese, allenata da Eziolino Capuano,
conquista la promozione in C2 e, finalmente, il ritorno tra i
professionisti. È festa grande negli spogliatoi e in
città. Si rivedono gli striscioni biancoblu per le
strade, ormai scomparsi dai tempi d’oro della serie B. La
società raccoglie i frutti del suo sacrificio.
Cava in Rosa, giornata nera per Pantani Il 24 maggio arriva il Giro
d’Italia e Cava si rifà il look: lavori in piazza
Duomo a tempo di record, con la pavimentazione e la
ristrutturazione della fontana dei delfini, viene riasfaltato
il corso e i commercianti concorrono per la migliore
“Vetrina in Rosa”, vinta dalla panetteria Antonio
Sorrentino. Nel giorno del trionfo solitario di Manzoni, si
consuma il dramma dello sfortunato Marco Pantani che, in
seguito a una caduta scendendo dal Chiunzi, giunge in forte
ritardo e dolorante all’arrivo di piazza Mazzini ed
è costretto a ritirarsi dal Giro. Il 25 maggio i
corridori ripartono da Cava, dopo una cerimonia per intitolare
una strada cittadina a Gino Palumbo, cavese, grande giornalista
e direttore della Gazzetta dello Sport, nel decennale della
scomparsa.
Incendio nel Parco Nella notte del 26 maggio viene
distrutto da un incendio il centro visite del Parco di
Diecimare. Vivo sconforto da parte dei volontari del WWF a cui
è affidata la gestione dell’area, mentre si
sospetta fortemente un’origine dolosa. Immediata la
solidarietà e la mobilitazione per ricostruire in fretta
la struttura, che in meno di un anno sarà ripristinata.
Parte la Circumsalernitana Parte un servizio di primaria
importanza per i collegamenti fra Cava, Nocera, Salerno e
l’hinterland del capoluogo. Con la Circumsalernitana
dieci comuni, per un bacino d’utenza di 450 mila
abitanti, vengono collegati attraverso un servizio di treni con
una frequenza di uno ogni trenta minuti dalle 5,30 alla 22,30.
Il servizio, atteso da molti anni, è stato approntato
dalla Provincia e viene esplicato utilizzando le linee
ferroviarie esistenti.
Monte Castello senza fuochi Dopo trecento anni vengono
proibiti i fuochi d’artificio dal Monte Castello in
occasione della Sagra nell’ottava del Corpus Domini. Una
legge regionale parla chiaro, non si può rischiare di
incendiare la vegetazione come è accaduto nelle edizioni
precedenti. La reazione del Comitato dei festeggiamenti
è scomposta e polemica, fino a decidere la soppressione
di ogni manifestazione. Poi la ragione ha il sopravvento e, con
due settimane di ritardo, si dà luogo alla consueta
benedizione dei pistoni in piazza Duomo e al corteo storico. I
botti dal castello taceranno poi per altri due anni, fino alla
notte di capodanno del 2000, in cui l’amministrazione
comunale deciderà di salutare il nuovo secolo
ripristinando - previe adeguate precauzioni a tutela
dell’ambiente - la tradizione dei fuochi.
Emergenza nitrati Con l’arrivo della calda stagione
si verifica in maniera drammatica il problema dei nitrati
nell’acqua che sgorga dai rubinetti. Il liquido immesso
nella rete dell’acquedotto ha una percentuale di nitrati
molto vicina alla soglia limite. Con un’ordinanza, il
sindaco Fiorillo proibisce l’uso dell’acqua sia per
bere che per i cibi in una vasta zona della città che va
da viale Marconi a via Veneto, corso Mazzini e in parte
Pregiato. I cittadini per un lungo periodo di tempo dovranno
servirsi delle autobotti comunali per i rifornimenti oppure
acquistare acqua minerale. Il fenomeno si ripeterà anche
negli anni a seguire.
Riapertura delle principali chiese Ad ottobre del ‘97 aveva
riaperto al culto la chiesa del Purgatorio, chiusa dal
terremoto dell’80. A febbraio tocca alla parziale
riapertura della chiesa di S. Francesco. È stato
ricostruito l’abside, l’altare maggiore, il coro,
la sacrestia, il transetto e la cripta. Ma servono altri
novecento milioni per il completamento. La riapertura del Duomo
arriverà invece a dicembre del ‘99, con una
solenne cerimonia, a cui partecipa anche il presidente del
Senato Mancini, e un concerto di Minghi e Minetti, per
assistere ai quali occorrerà il pagamento di un
biglietto di ingresso.
Pavimentazione al Borgo Scacciaventi Dopo anni di ansiosa attesa
qualcosa si smuove per il recupero del centro storico. Viene
ripavimentato il Borgo Scacciaventi, sia la strada che il
marciapiede sotto il porticato. Uno degli angoli più
antichi e caratteristici della città finalmente cambia
aspetto.
Via libera (forse) al sottovia Il consiglio comunale approva i
lavori per la realizzazione del sottovia. Dopo anni di attesa,
sospensioni, ripensamenti, polemiche, discussioni, eccetera, il
comune ha sbloccato la situazione rimasta congelata
dall’intervento della magistratura del 1992. Ma le
polemiche non hanno termine: adesso sono gli ambientalisti a
contestare l’utilità dell’opera. Ritengono
che peggiori l’inquinamento della zona: “Traffico
chiama altro traffico”, sostengono.
Cava perde anche della Porta Cava perde un altra figura
essenziale e emblematica della ricerca storica delle radici
metelliane: don Attilio della Porta, all’età di 76
anni. Ha dato alle stampe numerose pubblicazioni di carattere
storico e agiografico. Gli è stato assegnato tre volte
il premio nazionale di cultura della Presidenza del Consiglio.
Ha collaborato a diversi giornali, fra cui, da ultimo, a
Panorama Tirreno.
Mostra sulle atmosfere del Novecento Nei locali del museo
dell’abbazia benedettina si svolge la mostra
“Ultime atmosfere del Novecento italiano. La mostra di
Cava del 1948 tra novità e ritardi”, organizzata e
promossa dall’Azienda di Soggiorno. L’esposizione
ricorda il cinquantesimo anniversario della “Prima
annuale nazionale d’arte”, svoltasi a Cava nel
‘48, e comprende opere di De Chirico, Carrà,
Sironi, Tafuri, Manzù, Carotenuto e Greco, per un totale
di 45 dipinti e 7 sculture provenienti da raccolte pubbliche e
private.
Estorsioni, le mani sul commercio Da un monitoraggio effettuato sul
territorio cavese dall’associazione “Libero
Grassi” risulta che i fenomeni estorsivi sono in aumento
a Cava, salendo dal 3% al 10%. Dall’indagine risulta che
il fenomeno non è controllato da bande organizzate, ma
da compagnie di “bulli” provenienti dall’agro
nocerino-sarnese. Le zone interessate sono principalmente
quelle a ridosso della Statale 18 e del centro storico.
Adinolfi dimissionario L’assessore Salvatore Adinolfi,
dopo alcuni atti intimidatori nei suoi confronti, si dimette da
assessore. Subentra al suo posto Flora Calvanese. Dopo qualche
mese viene assunto alla Se.T.A., una sua creatura, fortemente
voluta in veste di assessore. È subito polemica in
consiglio comunale.
Un benedettino “Cavese nel
mondo” Don
Faustino Avagliano, priore dell’abbazia benedettina di
Montecassino è il decimo “Cavese nel mondo”
premiato dall’Azienda di Soggiorno e l’ultimo del
secolo. succede a Gino Palumbo (1982), Mario Amabile (1983),
Rocco Moccia (1984), Renato Di Mauro (1986), Sabato Palazzo
(1988), Giuseppe Senatore (1990), Luigi e Albino Carleo (1992),
Fernando Salsano (1994), Bruno Apicella (1996).
Il record di
Emilio Lambiase Emilio
Lambiase, di professione architetto, già detentore del
record delle 12 ore in pista, stabilisce il record mondiale
delle 24 ore in bicicletta, pedalando per un giorno intero, a
una media oraria di 31,803 chilometri, per un totale di 763,294
Km. Supera così di 4 chilometri il record precedente.
L’impresa si è svolta al velodromo Mercadante di
Bassano del Grappa.
Palazzo capo dei Ros Il cavese Sabato Palazzo, generale dei
Carabinieri, viene nominato comandante dei Ros in sostituzione
di Mario Mori. Per Palazzo un incarico di altissima
responsabilità. Dal 1996 era al comando della Regione
Umbria. Nel 1988 il generale di Cava de’ Tirreni si era
reso artefice di un singolare episodio, liberando personalmente
in Calabria il concittadino Franco Amato, figlio di Guerino,
vittima di un rapimento.
Portici puntellati I portici, simbolo di Cava, sono malati.
Per molti di essi si mostrano segni di sprofondamento e alcuni
appaiono pericolanti. Si piazzano vistosi puntellamenti in
attesa di interventi di manutenzione. Lo schiacciamento
sembrerebbe dovuto al sovraccarico degli appartamenti
soprastanti Si discute sulle responsabilità e su chi
deve assumere l’iniziativa degli interventi. Critiche
all’amministrazione comunale, che ribatte accusando i
proprietari degli appartamenti.
In aumento i poveri Dai dati raccolti dai Servizi sociali
del Comune risulta un forte aumento della povertà. Gli
iscritti nell’elenco degli indigenti sono più di
500. L’amministrazione comunale destina in loro favore
una somma che supera il mezzo miliardo annuo. Sono numerosi
anche i bisognosi che frequentano quotidianamente la mensa
presso il convento dei francescani, circa un centinaio,
compresi anche non abbienti provenienti dalle città
vicine, nomadi ed emarginati.
La scomparsa di Franco Troiano Improvvisamente scompare Franco
Troiano, presidente della Cavese e infaticabile organizzatore
di concerti. Lascia un vuoto incolmabile tra gli sportivi e gli
amanti della musica. Da sempre appassionato tifoso della Cavese
(aveva giocato anche da portiere con gli aquilotti), aveva
ridato una certa stabilità societaria, mettendosi a capo
di una cordata cittadina di imprenditori che rilevò la
squadra dai fratelli Sorrentino. Come manager dei concerti era
una dei personaggi più conosciuti e attivi
nell’ambiente. Grazie a lui a Cava sono giunti
nell’arco di circa 30 anni i gruppi e cantanti più
prestigiosi del panorama mondiale.
Si vota per la Provincia Nelle elezioni provinciali Alfonso
Andria viene riconfermato presidente. A Cava vengono eletti
consiglieri Alfonso Senatore (AN) e Gianpio De Rosa (Forza
Italia). Forza Italia si conferma primo partito della
città, mentre sono in calo i Ds.
Saluto all’arcivescovo Depalma L’arcivescovo di Cava e
Amalfi Beniamino Depalma viene nominato presso la diocesi di
Nola. Lascia quindi Cava e la Costiera dopo 8 anni. Numerose
sono le manifestazioni di saluto che gli vengono rivolte dai
fedeli e dalle parrocchie. Il secolo termina senza che sia
nominato dal Vaticano il suo successore.
Morte e risurrezione della Manifattura Con la privatizzazione
dell’Ente Tabacchi e la ristrutturazione della
produzione, anche per la Manifattura, dopo l’Agenzia,
è annunciata la chiusura. I 450 lavoratori in esubero
sarebbero ricollocati in altri stabilimenti o in uffici
finanziari, ma il problema per Cava sarebbero la perdita
dell’indotto collegato alla presenza dello stabilimento e
le prospettive occupazionali negate per le future generazioni.
Si svolgono cortei e manifestazioni cittadine, fino al
“Sigaro day” proclamato per richiamare
l’attenzione dell’opinione pubblica. La reazione
appare tardiva rispetto alle nubi che già si addensavano
da anni sul futuro del tabacco a Cava. I fatti recenti hanno
però ridato la speranza. Com’è noto,
l’Eti ha annunciato nel nuovo piano di ristrutturazione
il salvataggio in extremis della manifattura di Cava. Il sigaro
“Garibaldi” sembra salvo.
L’ostello a S. Maria del Rifugio Si concludono i lavori di
ristrutturazione dell’ex convento S. Maria del Rifugio in
piazza San Francesco. Sarà destinato ad ostello della
gioventù, in coincidenza con l’anno giubilare,
e museo cittadino.
Enrico Passaro
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