I numeri precedenti

Cavese


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Amministrazione Abbro-Senatore • Il decennio si apre con una crisi politico-amministrativa: dopo un paio d’anni di amministrazione Dc-Pri (sindaco Abbro), l’alleanza (una delle tante fragili alleanze di questi tempi) si sfalda e Abbro cerca nuovi alleati. La novità eclatante è l’accordo con il Msi-Dn e un rappresentante di una lista civica. Maggioranza del tutto inedita, che non ha precedenti a Cava, se non in un funesto appoggio esterno dei missini accordato al partito di Abbro negli anni ‘70, che aveva provocato qualche disordine, lotte studentesche e alcuni episodi di violenza e intimidazione. Il panorama politico di questo inizio anni Novanta non è altrettanto acceso e politicizzato. L’accesso degli ex fascisti nella stanza dei bottoni provoca solo qualche tiepida reazione. Abbro di nuovo sindaco, quindi, e Alfonso Senatore è il suo vice.

Fine indecorosa dell’Usl 48 • Angelo Antonelli viene nominato commissario ad acta all’Usl 48 Cava-Vietri, in seguito allo scioglimento dell’assemblea e del comitato di gestione, avvenuto con un DPR del mese di settembre. Si legge nel decreto: “L’assemblea si è dimostrata incapace di provvedere nei termini prescritti al fondamentale adempimento dell’approvazione del bilancio di previsione … Si ritiene che ricorrano i presupposti per addivenire allo scioglimento essendosi verificata una persistente violazione degli obblighi ad essi imposti dalla legge”. Si annuncia così anche a Cava l’indecorosa fine di un’istituzione (le Usl) fagocitata dai partiti della Prima Repubblica, fra le massime espressioni dello sperpero nazionale e del degrado dell’assistenza sanitaria.

Nominato l’arcivescovo Depalma • Beniamino Depalma viene nominato arcivescovo della diocesi Amalfi-Cava. Succede a monsignor Ferdinando Palatucci, che ha lasciato l’incarico dopo 8 anni, all’età di 75. il primo incontro di Depalma con la cittadinanza cavese avverrà il 2 marzo 1991.


Opera pubblica • In un periodo di grande stallo delle attività, viene finalmente inaugurato il ponte sulla Statale 18 che la collega con via Santoriello e con la nuova variante che conduce a Santa Lucia. La nuova strada per Santa Lucia costituisce la tanto attesa alternativa al passaggio a livello che più a nord collega la frazione a via XXV Luglio.

Il ritorno dei socialisti • Fallisce anche il secondo tentativo di questa legislatura cittadina: dopo lo scioglimento della maggioranza col Pri, crolla anche l’accordo Dc-Msi. Mentre erano in corso le trattative per un’ipotesi di “compromesso storico cittadino” con il Pds, il partito di Panza  si rende artefice del colpo di scena. Nasce la nuova maggioranza composta da democristiani e socialisti.

Malinconico addio al mercato di viale Crispi • Il mercato ortofrutticolo di viale Crispi viene rimosso dalla sua sede tradizionale, dove da anni costituiva un comodo punto di riferimento per la spesa dei cavesi. I venditori di frutta e verdura vengono trasferiti nel nuovo mercato coperto, che non trova una benevola accoglienza fra i consumatori. Calano le vendite. Scompare quindi un pezzo di storia popolare di Cava, per una decisione affrettata degli amministratori comunali, i quali forse ritengono indecorosa la presenza di un mercato all’aperto in pieno centro. Per la verità il mercato ortofrutticolo costituisce una delle caratteristiche più simpatiche e rappresentative di tante altre città civili e pulite, come Bolzano, Verona, Perugia e mille altre… Ma a Cava evidentemente non si reputa adeguato al “rango” uno spazio di questo tipo a pochi passi dal palazzo comunale.

Fallimento della Cavese • Dopo i fasti degli anni Ottanta e gli illeciti sportivi che hanno allontanato gli Aquilotti dalla C1, la Cavese subisce la batosta definitiva: la Lega Calcio la esclude dal campionato di C2 non essendo la sua dirigenza in grado di onorare gli impegni. La società metelliana ha condotto negli ultimi anni una gestione definita “suicida” anche dal presidente della Lega Matarrese. Dalla stagione 1991-92 si ricomincia dal campionato d’Eccellenza e con un nuovo nome: “Intrepida Cavese”. Il calcio a Cava riparte dalla buona volontà dei fratelli Sorrentino.

Calvario Manifattura • Dalle pagine di Panorama Tirreno parte l’allarme sul futuro della Manifattura Tabacchi. Il giornale diede notizia di una relazione redatta da una Commissione del Ministero delle Finanze nella quale si stabiliva che lo stabilimento di Cava rientrava tra i cosiddetti “rami secchi”, destinati ad essere soppressi se non fosse partita per tempo una sana ristrutturazione. Anno previsto per la chiusura: 1995. Tra le cause della marginalizzazione indicate dalla Commissione, venivano posti in evidenza gli elevati costi di produzione, l’assenteismo al 30% e una carente organizzazione aziendale. Da questo momento inizia il calvario protrattosi per tutto il decennio, senza che nessuno abbia preso un’iniziativa seria di ristrutturazione per rendere più produttiva e organizzata la fabbrica di sigari cavese. A Lucca intanto, presso l’altra sede nazionale di uno stabilimento produttivo di sigari dei Monopoli di Stato, si rimboccano le maniche per giungere alla fatidica data del taglio dei “rami secchi” con una struttura all’avanguardia.

Compromesso storico cavese • Colpo di scena a Cava: dopo soli quattro mesi crolla l’amministrazione Dc-Psi e il partito di Abbro si accorda con il Pds. È la prima volta che democristiani ed ex comunisti siedono insieme nella stessa giunta. Abbro resta sindaco e Fiorillo è vice-sindaco. Escalation senza precedenti nel vortice delle maggioranze cittadine. Praticamente nel giro di circa un anno Abbro ha formato quattro maggioranze diverse con altrettanti partiti. In sostanza ha “provato” tutte le forze del consiglio comunale, dal Pri, al Msi, al Psi, al Pds e agli indipendenti. Mentre prosegue la giostra politica, l’economia langue: ben 8.000 disoccupati a Cava.

Approvato lo statuto comunale • Dopo un tour de force per rispettare il termine ultimo previsto (la prima scadenza di giugno non era stata rispettata e un eventuale ulteriore ritardo avrebbe comportato la decadenza del consiglio) viene approvato ad ottobre lo Statuto comunale.

Nuovi padroni per il Credito Tirreno • Il Credito Commerciale Tirreno, dopo 70 anni di guida cavese (era stato fondato nel 1921 da Antonio Amabile e poi sapientemente guidato dal figlio Mario, fino a farlo diventare uno dei primi cinquanta istituti ordinari di credito in Italia e una delle aziende più solide del Mezzogiorno), viene ceduto dai fratelli Giovanni, Paolo e Giulio Amabile alla Parfin, un gruppo di origine pugliese, guidato dall’amministratore delegato Alfredo Bonvino. Il costo dell’operazione ammonta a circa 100 miliardi. Con questo sacrificio, i fratelli Amabile sperano di riuscire a salvare il gruppo Tirrena, il gioiello di famiglia. Le cose poi non andranno così. I fratelli cavesi dopo pochi mese saranno costretti a rinunciare anche al gruppo assicurativo. Per il Credito Commerciale Tirreno, intanto, si profilano all’orizzonte altri guai che ne determineranno dopo qualche anno la fine.

Festival teatrale senza teatro • Si svolge la seconda edizione del festival nazionale di teatro amatoriale. Partecipano sei compagnie provenienti da diverse regioni d’Italia. L’organizzazione è del Piccolo Teatro al Borgo e gli spettacoli si svolgono al Club Universitario. Buon successo di pubblico e apprezzabile il livello qualitativo espresso dalle compagnie. Nonostante l’esito positivo e le buone intenzioni degli organizzatori l’esperienza non si ripeterà, a causa della totale mancanza di un’adeguata sala teatrale.


L’incubo di Tangentopoli • Tangentopoli arriva anche a Salerno, con le indagini sul trincerone ferroviario. E le indagini si estendono a Cava de’ Tirreni. Al palazzo di città i magistrati sequestrano a ottobre documenti relativi agli appalti per la realizzazione del primo e secondo lotto del trincerone cavese e del sottovia veicolare. Arriva anche qualche avviso di garanzia. Nell’occhio del ciclone è la Cogefar Impresit, rappresentata in questo caso dal costruttore Di Donato; alcuni consiglieri comunali vengono interrogati. È un momento particolarmente delicato della vita politica e amministrativa cittadina. L’inchiesta andrà avanti per anni. CI saranno anche degli arresti, ma di fatto l’enorme polverone sollevato non porterà a risultati eclatanti. Per nessuno degli “indagati eccellenti” giungeranno sentenze di condanna, ma per lo sviluppo di Cava la vicenda ha avuto effetti micidiali. Dopo otto anni la città è ancora in attesa di vedere il completamento delle grandi opere pubbliche su cui poggiavano le speranze di una svolta urbanistica, sociale e ambientale. Quando finirà questa maledizione per Cava?

In Eccellenza è derby cittadino • Nel torneo 1992-93 gli Aquilotti tornano ad essere… Cavese, depennando il termine “Intrepida” che l’aveva accompagnato nell’ultima stagione. Avviene anche un siluramento record: i fratelli Sorrentino licenziano l’allenatore Salzano prima ancora di cominciare il campionato. Al suo posto subentra Vittorio Belotti, già libero della Cavese degli anni d’oro. Belotti proviene dall’Atletico Cava, che ha brillantemente trionfato nel torneo di Promozione 1991-92. A questo proposito è da registrare che tale campionato è stato dominato da squadre cavesi. Dietro l’Atletico si è piazzata seconda l’Alba Casaburi di Alessandro Pisapia, che per qualche settimana ha sperato anch’essa in un ripescaggio in Eccellenza. La nuova stagione farà registrare un evento davvero eccezionale: il derby fra Atletico Cava, allenato da Spatuzzi, e la Cavese di Belotti.

Nasce il premio letterario “Badia” • Ad opera del 52º Distretto Scolastico Cava Vietri viene indetta la prima edizione del premio letterario internazionale “Badia”. Scopo dell’iniziativa è quello di valorizzare e diffondere il secolare patrimonio culturale della città metelliana e delle aree circostanti. La proposta è rivolta agli studenti e mira a diffondere l’abitudine alla lettura di libri fra i giovani. Ad essi viene affidato il compito di leggere e recensire alcune opere letterarie di autori contemporanei. Il successo della manifestazione favorisce la conferma anche per gli anni a venire. Oggi costituisce una tradizione consolidata e qualificata nel panorama culturale cittadino.


Dc all’opposizione • L’anno si apre con l’ennesimo colpo di scena in consiglio comunale. Dopo un anno e mezzo di maggioranza Dc-Pds, gli ex comunisti danno il benservito al partito di Abbro e raggiungono un accordo con socialisti, repubblicani, socialdemocratici e indipendenti per governare la città negli ultimi cento giorni prima delle elezioni. Abbro quindi va all’opposizione e Raffaele Fiorillo, a 36 anni, diventa il nuovo primo cittadino. Luigi Altobello viene nominato vice-sindaco. In cinque anni si sono alternate ben sei giunte diverse. Chiaro l’intento, con questo accordo di fine legislatura, di tirare la volata alle prossime elezioni, le prime con l’elezione diretta del sindaco.

Allarme occupazione alla Metelliana • A pochi mesi dalla cessione del pacchetto di maggioranza del Credito Commerciale Tirreno alla Parfin, si diffondono grosse preoccupazioni fra i lavoratori della Metelliana, l’azienda informatica della banca. Dodici persone finiscono in cassa integrazione, mentre alla Pitagora, società satellite, il personale viene licenziato per cessata attività. Si ha così la conferma che la dismissione dell’istituto di credito da parte degli Amabile finirà col portare problemi occupazionali alla città.

Traballa un altro mito: la Di Mauro • Con 17 lettere di mobilità e 11 di pre-pensionamento la Di Mauro ha avviato una politica di tagli occupazionali per ristrutturare l’azienda. Traballa, quindi, una delle più solide certezze economiche e occupazionali della città, che vanta 100 anni di vita ed è considerata fra le prime 50 aziende della provincia. In effetti la prestigiosa società editrice si trova di fronte alla necessità di ridurre i costi di gestione al fine di riacquistare competitività sul mercato. Per far questo ha deciso di affidarsi a manager chiamati (e profumatamente retribuiti) appositamente per raggiungere l’obiettivo. Piena collaborazione dai sindacati, pur senza nascondere forti preoccupazioni e qualche perplessità sull’azione di risanamento intrapresa. Qualche anno dopo, nel ‘97 si lancerà un nuovo allarme: la perdita di grosse commesse ha determinato in tre anni la riduzione dell’organico di 46 persone. Si parla di 51 altri esuberi. I sindacati si mobilitano. Nei mesi successivi si procederà ad una nuova ristrutturazione dell’azienda e, in parte, l’allarme rientrerà.

Proposta per il centro storico • Al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel corso di una mostra-convegno realizzata dall’Istituto Grandi Infrastrutture, viene premiato da una commissione presieduta da Sabino Cassese il progetto presentato dal gruppo “Cava futura” coordinato dall’arch. Emilio Maiorino, riguardante il piano di recupero integrato del centro storico di Cava de’ Tirreni. Il progetto prevede una vasta azione di opere pubbliche per modificare l’aspetto di piazza Mazzini e piazza S. Francesco, con la realizzazione di parcheggi e aree di verde attrezzato, e per il recupero del centro storico con pavimentazione e piano del colore. Il tutto autofinanziato attraverso la cessione a privati di box, uffici e negozi. Il progetto è stato poi oggetto di discussioni e polemiche fra i progettisti e l’amministrazione comunale e di fatto non si è riusciti a giungere ad una soluzione che ne consentisse la realizzabilità.

Declino dell’Azienda di Soggiorno • Il presidente dell’Azienda di Soggiorno Enrico Salsano si dimette dopo 21 anni. È stato uno delle più dinamiche e longeve figure poste a capo dell’ente turistico cittadino. Alla sua gestione vanno ricondotti il recupero del borgo Scacciaventi e di piazza San Francesco (poi progressivamente ricaduti in stato di semi abbandono), interessanti pubblicazioni editoriali, il rilancio della Disfida dei Trombonieri, il censimento del patrimonio storico e architettonico, il passaggio di tappe del Giro d’Italia e l’istituzione del premio “Cavesi nel Mondo”. Le sue dimissioni coincidono con la messa in liquidazione dell’Azienda in vista della sua soppressione. Le Aziende di Soggiorno dovranno essere sostituire dalle Aziende di promozione turistica. L’ente cavese è destinato a sparire e sarebbe la fine di una delle più antiche aziende del Mezzogiorno. Da questo doloroso annuncio sono trascorsi altri sette anni e nessuna decisione definitiva è stata ancora presa sul destino dell’Azienda di Soggiorno cavese.

I cavesi votano il sindaco: Fiorillo batte Abbro • Raffaele Fiorillo è il primo sindaco eletto direttamente dai cavesi. Con le votazioni del 6 e 20 giugno l’esponente del Pds batte il suo diretto avversario Eugenio Abbro con 20.000 voti contro 11.000: un distacco abissale. Il nuovo sistema elettorale per i comuni assegna al sindaco eletto anche il premio di maggioranza. Diciotto consiglieri vanno alla coalizione che ha sostenuto Fiorillo, Alleanza di Progresso, una sigla che raccoglie le forze progressiste della città. L’opposizione è rappresentata da 6 rappresentanti della Dc, 2 della lista Progressisti per Cava, 2 della Torre, 1 del Pri e 1 del Msi.


Seicento anni per Cava • Il 7 agosto 1394 papa Bonifacio IX emise la bolla in cui eresse la “terra de La Cava” al rango di “Città”. Il documento pontificio definì il territorio metelliano “terra più feconda di un gran numero di città vicine”. I seicento anni ricorrenti da quello storico avvenimento ha indotto l’Azienda di Soggiorno e il Comune a organizzare un programma di manifestazioni durante tutto l’arco del 1994.

Un cavese in Parlamento • Si vota per il rinnovo del Parlamento. Per l’occasione vengono ridefiniti i collegi elettorali. Cava può giocare un ruolo di primo piano, essendo stata inserita per la Camera in un’area che comprende i comuni della Costiera, Nocera Superiore, Vietri e Roccapiemonte. È il comune più grande del collegio, quindi quello in grado di far pesare maggiormente il suo voto. E le cose vanno esattamente così. Felice Scermino, unico candidato cavese alla Camera nel sistema maggioritario, riceve nel collegio più di 21.000 voti, di cui 11.000 solo a Cava e diventa deputato  per la lista dei Progressisti. Nei due anni di permanenza a Montecitorio, Scermino si troverà su una posizione di opposizione (le elezioni sono vinte dal centro-destra) durante il governo Berlusconi.

Commissario per il piano regolatore • Il Consiglio di Stato nomina un commissario ad acta per l’approvazione del piano regolatore. Egli si sostituisce così al consiglio comunale, che nei sei anni precedenti non aveva ottemperato. La decisione del Consiglio di Stato evidenzia la grave situazione di immobilismo amministrativo che penalizza da qualche tempo la città e che determinerà negli anni a seguire ulteriori conseguenze. La vicenda del piano regolatore, così come quella del PUT, delle cooperative edilizie e dello sblocco dell’area industriale, accompagnerà la vita cittadina per tutti gli anni Novanta, provocando gravissime difficoltà per la situazione abitativa e per le prospettive di sviluppo economico e occupazionale.

Ospedale da salvare • Con la nuova normativa nazionale devono essere ridotte e ridefinite le Usl. Scompare così l’Usl 48 Cava Vietri. I due comuni vengono collocati nella Asl Salerno 1. Cava finisce, quindi, nell’orbita di Nocera Inferiore e decisamente in posizione subalterna. Sale prorompente la polemica sul futuro dell’ospedale cittadino. Si teme addirittura la sua chiusura, ma grazie anche alla mobilitazione cittadina il pericolo viene scongiurato, sebbene resti nell’aria il timore di un ridimensionamento drastico della struttura.

Centro sociale in viale Crispi • Nell’ex mercato coperto di viale Crispi viene decisa la realizzazione di un centro sociale, che ospita il Forum dei giovani e due salette per gli anziani. L’iniziativa dell’amministrazione comunale è fonte di vigorose proteste da parte dell’opposizione, che vede nella realizzazione un insediamento “sinistrorso” di nessuna utilità per la città. Critiche severe giungono dalla destra anche ai murales dipinti all’interno del centro. Addirittura qualcuno paragona il centro sociale al Leoncavallo milanese. Di fatto, all’entusiasmo iniziale dei giovani, farà seguito una difficoltà a gestire adeguatamente la struttura, che nel tempo comincerà a vivacchiare senza grossi impulsi.

La Cavese torna a vincere • Dopo anni di sofferenze e umiliazioni, finalmente la Cavese torna a vincere un campionato. Si aggiudica imbattuta il torneo d’Eccellenza, dove ha militato per tre anni,  e approda al Campionato Nazionale Dilettanti. Il successo si deve alla riorganizzazione societaria, voluta attraverso la fusione con l’Atletico Cava, ad opera dei fratelli Sorrentino affiancati da Magliano e Trapanese. La squadra è stata guidata nell’esaltante cavalcata dall’allenatore Vittorio Belotti. Per il torneo 1994-95 nella serie superiore torna sulla panchina cavese Paolo Braca.

Guerriglia nel “Torneo di Pace” • A giugno si organizza un triangolare di calcio al “Simonetta Lamberti” fra Cavese, Nocerina e Paganese, denominato “Torneo della Pace”. Accade di tutto fra le opposte tifoserie, che se le suonano di santa ragione. provocando anche danni allo stadio. È vivo lo sdegno nelle tre città per il comportamento irresponsabile delle tifoserie.

Il presidente Scalfaro alla Badia • Il 14 luglio, in occasione di una visita nel capoluogo per le celebrazioni di “Salerno Capitale” il presidente della Repubblica Scalfaro si reca in visita privata alla Badia di Cava, dove si intrattiene nei saloni di rappresentanza con i monaci benedettini e le autorità cittadine. All’uscita due redattori di Panorama Tirreno offrono a Scalfaro un’orchidea e una copia del nostro giornale che il Capo dello Stato… legge con attenzione.

La morte di “Pupainiello” • Grande emozione in città per la scomparsa ad ottobre di Antonio Desiderio, a tutti noto col nome di “Pupainiello”. Aveva educato migliaia di giovani al gioco del calcio tra mille difficoltà economiche e con lo spirito del pioniere. Era per tutti il “Presidente” e le “Speranze Cavesi”, squadra locale nella quale erano transitati tanti ragazzi e qualche buon talento, erano la sua creatura. Aveva scritto anche un libro: “Storia di un presidente povero”. Pupainiello è un personaggio entrato a far parte della storia di Cava.


Addio alla TV locale • Quarta Rete, unica emittente televisiva cittadina viene ceduta ad un gruppo di imprenditori salernitani guidato da Leonardo Calabrese. Cava perde così una presenza informativa  di primaria importanza. La totale mancanza di una “voce” via etere penalizza notevolmente lo sviluppo della comunicazione cittadina, ance nei rapporti con la realtà circostante. Negli anni a seguire si avrà qualche timido tentativo di lanciare qualche proposta per rifondare una televisione a Cava, ma senza alcun esito. È la dimostrazione che il mercato cittadino non è in grado di sostenere un’iniziativa di questa portata.

Problemi nella maggioranza • Si moltiplicano le difficoltà per la giunta e per Alleanza di Progresso. In seno alla giunta si dimettono gli assessori Battuello e Buongiorno, mentre nella coalizione di maggioranza si manifestano vari dissensi sul modo di gestire gli equilibri interni al gruppo. Nel tempo poi Alleanza di Progresso si sfalderà sempre più, creando problemi alla giunta Fiorillo. Si accentuerà soprattutto il passaggio dei consiglieri da un partito ad un altro rendendo sempre più incerto l’assetto politico in consiglio comunale.

Nascita sofferta di Se.T.A. • Viene costituita Se.T.A., una società per azioni composta al 51% dal Comune, al 25% dalla Ge.Se.Nu. e al 274% dalla Gepi. Si tratta di un esperimento pilota nel Mezzogiorno per la selezione differenziata dell’immondizia, il verde pubblico e il servizio affissioni. Si registrano forti pressioni da parte dell’opposizione Ci vogliono sette mesi di dibattiti e polemiche per arrivare al voto del consiglio comunale che approva il piano finanziario della società mista. Il consigliere Alfonso Senatore annuncia ricorsi e denuncie alla Procura della Repubblica. Alla fine Se.T.A. riuscirà a decollare, offrendo un grosso miglioramento del servizio di pulizia della città.

Cronaca nera cittadina • A giugno circa trecento carabinieri compiono una vasta azione antiusura, con la cattura di 22 persone. La città è sotto choc. Nello stesso periodo una banda composta da una cinquantina di giovani provenienti da Nocera semina il panico per le strade di notte: aggrediti i passanti, danneggiate auto in sosta e in transito. Per circa mezz’ora la zona intorno alla villa comunale è teatro di scontri di vario genere, con una quindicina di contusi. È una folle notte di violenza.

Nuovo abate alla Badia • Don Benedetto Chianetta (58 anni) viene nominato nuovo abate dell’abbazia benedettina di Cava. Succede a don Michele Marra, che per motivi di salute si era dimesso nel 1992.

Alla Cavese arriva Troiano • Termina l’era Sorrentino: Franco Troiano, a capo di un gruppo  interamente cavese composto fra gli altri da Rosario Virno, Maurizio Avagliano, Giampaolo Cesaro, Gino Montella e Cesare Scapolatiello, subentra nella gestione societaria della squadra aquilotta. Tornano anche Rino Santin nella veste di direttore generale e Ciro Bilardi come allenatore. Il fatto riporta l’entusiasmo nella tifoseria. Ma ben presto arrivano le prime delusioni dal terreno di gioco: Bilardi si dimette quasi subito e al suo posto subentra Santin. Poi degli incidenti a Scafati provocano una severa squalifica del campo. Salta poi anche la panchina di Santin e dopo dieci anni ritorna ad allenare la squadra Franco Liguori.

Piazza Roma cambia look • L’amministrazione comunale decide di eliminare il parcheggio di piazza Roma e di realizzare un’isola pedonale tra la villa comunale, il municipio e il monumento ai caduti. Modifiche anche alla viabilità intorno alla piazza. La protesta dell’Ascom è molto accesa, fino a minacciare la serrata. Il clima fra commercianti e giunta Fiorillo resta incandescente.

Gemellaggio con città polacca • Cava si gemella con la città polacca Gorzow Wielkopolski, un centro industriale a 120 chilometri da Berlino che si aggiunge alla tedesca Schwerte e la statunitense Pittsfield. Farà seguito un analogo contatto col la spagnola Castellon de la Plana.


Restauro di S. Maria dell’Olmo • Si completa il restauro della basilica di S. Maria dell’Olmo, danneggiata gravemente dal sisma del 1980. L’opera è compiuta con le sole offerte dei fedeli e con il contributo della Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri senza alcun intervento da parte dello Stato o di enti pubblici e privati.

Tabacco in fumo • Panorama Tirreno pubblica la notizia che a S. Lucia di Battipaglia è previsto un grande centro di prima trasformazione e premiscelazione a tecnologia avanzata del tabacco, di riferimento nazionale, e annuncia l’accorpamento tra l’Agenzia Tabacchi e la Manifattura di Cava de’ Tirreni. Alla luce delle garanzie prestate da Lancillotto e Petrocelli, direttori rispettivamente della Manifattura e dell’Agenzia, le forze sindacali della triplice hanno creduto di poter acconsentire all’accorpamento che di fatto eliminerebbe solo la lavorazione del tabacco da passare agli altri stabilimenti. Rimarrebbe in produzione il sigaro cavese. Viene escluso ogni pericolo circa il mantenimento dei posti di lavoro.

I cavesi scelgono Taradash • Il 21 aprile si vota di nuovo per il rinnovo del Parlamento. Il deputato uscente cavese Felice Scermino ha questa volta di fronte come avversario Marco Taradash, candidato del Polo. La sfida se l’aggiudica quest’ultimo, con circa 3.000 voti in più nel collegio. Il voto di Cava ha un peso determinante, considerato che il rappresentante del Polo ha ottenuto dai seggi cavesi ben 2.300 preferenze in più rispetto a Scermino. La città metelliana ha preferito, quindi, il “forestiero”, il personaggio televisivo mandato da Berlusconi e Fini per togliere un seggio all’Ulivo nella circoscrizione Cava, Costiera, Nocera Superiore, Roccapiemonte. La scelta dei cavesi si rivelerà particolarmente infelice. Il deputato, dopo qualche fugace apparizione scomparirà presto dalla vita cittadina, preferendo i richiami liberisti e semi-leghisti del nordest del Paese. Scelta doppiamente infelice, per aver perso l’occasione di un parlamentare cavese dell’Ulivo nella legislatura a maggioranza di centro-sinistra.

Scompare Apicella, il “pittore di Cava” • Semplicemente come visse, senza clamori e con grande riservatezza scompare Matteo Apicella, il pittore cavese per eccellenza. Aveva impresso sulle sue tele gli ambienti di Cava, dei portici, di Monte Finestra, della Serra, della Badia, di San Liberatore, di Monte Castello. Clemente Tafuri era stato il suo primo sostenitore e valorizzatore. Le sue opere sono dotate di una prestigiosa quotazione.

Cittadini onorari • Maria Falcone, sorella dell’indimenticabile magistrato Giovanni, trucidato dalla mafia a Capaci, riceve la cittadinanza onorario di Cava de’ Tirreni. È un atto di solidarietà e un gesto simbolico di impegno civile con i quali la città intende testimoniare l’impegno per la civiltà e il rifiuto della criminalità organizzata. Intensa l’attività culturale e sociale in questo periodo della vita cavese. A Roma una delegazione cittadina guidata dal sindaco partecipa ad una manifestazione sull’Olocausto, in cui viene presentato il libro “Gli anni rubati”, di Settimia Spizzichino, unica ebrea scampata allo sterminio di Auschwitz. Il libro è edito proprio dal Comune di Cava de’ Tirreni. Nel 1998 Cava si onorerà di concedere anche a Spizzichino la cittadinanza onoraria.

Addio a Mimì Apicella • All’età di 84 anni scompare l’avvocato Domenico Apicella, avvocato, giornalista, critico, scrittore e semiologo della lingua napoletana. Era stato consigliere comunale per molti anni e assessore. Aveva diretto “Il Castello per mezzo secolo, esempio unico di longevità editoriale nel panorama cittadino e non solo. Prolifica e di fondamentale importanza documentale la sua produzione di libri, che comprende numerose pubblicazioni sulla storia di Cava e studi approfonditi sul dialetto. Era stato un protagonista della televisione locale, con le sue rubriche di commento e di dialogo con i telespettatori.


Addio al Credito Commerciale Tirreno • Il Credito Commerciale Tirreno, la banca che era degli Amabile, poi ceduta alla Parfin, una cordata pugliese, scompare definitivamente: viene acquistata dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Si conclude così un’amara e sofferta vicenda, iniziata nel ‘91 col disimpegno degli Amabile, che sostanzialmente privava della matrice cavese l’istituto. La definitiva soppressione del nome e del marchio CCT elimina completamente la vocazione localistica della banca. È una perdita per l’economia della zona e per le future prospettive occupazionali dei giovani cavesi. Ma l’acquisizione da parte di una solida organizzazione tranquillizza il personale che aveva vissuto con apprensione le ultime alterne vicende. La Popolare affida alla filiale di Cava il ruolo di coordinamento dell’area campana, soddisfacendo le aspettative e ambizioni della sede cittadina. Non tutto andrà per il meglio almeno per parte del personale: ad una ventina di dipendenti toccherà accettare il trasferimento a Modena e comuni circostanti in nome della mobilità, che costa sacrifici economici e organizzativi per le rispettive famiglie. Ma i dirigenti della banca assicurano la provvisorietà del provvedimento.

Dopo la televisione anche la radio • Mentre si piange ancora per l’addio a Quarta Rete, scompare anche la radio “storica” della città: Radio Cava Centrale. Da gennaio la prima emittente radiofonica metelliana, fondata nel 1977 da Luca Barba, cambia nome e caratteristiche: si chiama Radio Max e mira ad un bacino d’utenza più ampio. C’è qualche nostalgia e alcune polemiche per la perdita di un altro strumento locale di comunicazione.

Arriva il Fiorillo bis • Il 27 aprile e l’11 maggio si vota per il rinnovo della carica di sindaco e per il consiglio comunale. L’elezione è preceduta da un grande fervore di iniziative fra i partiti e due colpi di scena. Ben sette i candidati a sindaco e ben undici le liste. Il fatto più clamoroso è che Eugenio Abbro, con un blitz dell’ultima ora, si ripropone per la poltrona di primo cittadino, costituendo una propria lista. Il resto del centrodestra è completamente spaccato, con un candidato per Ccd, Forza Italia e A.N. (Trapanese), uno per la lista civica Confronto (Messina), uno per la Fiamma (Raimondo). Il parlamentare cittadino, quel Marco Taradash eletto nelle file del Polo, rinnega la candidatura di Trapanese e “benedice” il civico Messina. Il centrosinistra, composto dalla lista “Insieme per Cava”, Popolari e Rifondazione Comunista, ricandida il sindaco uscente Fiorillo. Gli altri due aspiranti alla poltrona più alta sono Bove, per la lista “La Città”, e Adinolfi, per Rinnovamento Italiano. Il secondo colpo di scena si ha dopo il primo turno: Abbro sbaraglia il fronte composito e diviso dei candidati e viene espresso dall’elettorato del centro-destra come l’unico sfidante credibile di Fiorillo. Saranno ancora loro, come nel ‘93, a confrontarsi nel ballottaggio. L’11 maggio Fiorillo supera di gran lunga Abbro: quasi 19 mila voti per lui, il 60%. Il centrosinistra resta maggioranza. La mattina dopo l’elezione Panorama Tirreno è il primo giornale in edicola, in edizione straordinaria, con notizie, interviste e commenti sull’esito del voto. La tempestività e completezza dell’informazione nella circostanza costituisce un piccolo evento storico nel microcosmo dell’informazione cittadina.

La Cavese promossa in C2 • La Cavese, allenata da Eziolino Capuano, conquista la promozione in C2 e, finalmente, il ritorno tra i professionisti. È festa grande negli spogliatoi e in città. Si rivedono gli striscioni biancoblu per le strade, ormai scomparsi dai tempi d’oro della serie B. La società raccoglie i frutti del suo sacrificio.

Cava in Rosa, giornata nera per Pantani • Il 24 maggio arriva il Giro d’Italia e Cava si rifà il look: lavori in piazza Duomo a tempo di record, con la pavimentazione e la ristrutturazione della fontana dei delfini, viene riasfaltato il corso e i commercianti  concorrono per la migliore “Vetrina in Rosa”, vinta dalla panetteria Antonio Sorrentino. Nel giorno del trionfo solitario di Manzoni, si consuma il dramma dello sfortunato Marco Pantani che, in seguito a una caduta scendendo dal Chiunzi, giunge in forte ritardo e dolorante all’arrivo di piazza Mazzini ed è costretto a ritirarsi dal Giro. Il 25 maggio i corridori ripartono da Cava, dopo una cerimonia per intitolare una strada cittadina a Gino Palumbo, cavese, grande giornalista e direttore della Gazzetta dello Sport, nel decennale della scomparsa.

Incendio nel Parco • Nella notte del 26 maggio viene distrutto da un incendio il centro visite del Parco di Diecimare. Vivo sconforto da parte dei volontari del WWF a cui è affidata la gestione dell’area, mentre si sospetta fortemente un’origine dolosa. Immediata la solidarietà e la mobilitazione per ricostruire in fretta la struttura, che in meno di un anno sarà ripristinata.

Parte la Circumsalernitana • Parte un servizio di primaria importanza per i collegamenti fra Cava, Nocera, Salerno e l’hinterland del capoluogo. Con la Circumsalernitana dieci comuni, per un bacino d’utenza di 450 mila abitanti, vengono collegati attraverso un servizio di treni con una frequenza di uno ogni trenta minuti dalle 5,30 alla 22,30. Il servizio, atteso da molti anni, è stato approntato dalla Provincia e viene esplicato utilizzando le linee ferroviarie esistenti.

Monte Castello senza fuochi • Dopo trecento anni vengono proibiti i fuochi d’artificio dal Monte Castello in occasione della Sagra nell’ottava del Corpus Domini. Una legge regionale parla chiaro, non si può rischiare di incendiare la vegetazione come è accaduto nelle edizioni precedenti. La reazione del Comitato dei festeggiamenti è scomposta e polemica, fino a decidere la soppressione di ogni manifestazione. Poi la ragione ha il sopravvento e, con due settimane di ritardo, si dà luogo alla consueta benedizione dei pistoni in piazza Duomo e al corteo storico. I botti dal castello taceranno poi per altri due anni, fino alla notte di capodanno del 2000, in cui l’amministrazione comunale deciderà di salutare il nuovo secolo ripristinando - previe adeguate precauzioni a tutela dell’ambiente - la tradizione dei fuochi.

Emergenza nitrati • Con l’arrivo della calda stagione si verifica in maniera drammatica il problema dei nitrati nell’acqua che sgorga dai rubinetti. Il liquido immesso nella rete dell’acquedotto ha una percentuale di nitrati molto vicina alla soglia limite. Con un’ordinanza, il sindaco Fiorillo proibisce l’uso dell’acqua sia per bere che per i cibi in una vasta zona della città che va da viale Marconi a via Veneto, corso Mazzini e in parte Pregiato. I cittadini per un lungo periodo di tempo dovranno servirsi delle autobotti comunali per i rifornimenti oppure acquistare acqua minerale. Il fenomeno si ripeterà anche negli anni a seguire.


Riapertura delle principali chiese • Ad ottobre del ‘97 aveva riaperto al culto la chiesa del Purgatorio, chiusa dal terremoto dell’80. A febbraio tocca alla parziale riapertura della chiesa di S. Francesco. È stato ricostruito l’abside, l’altare maggiore, il coro, la sacrestia, il transetto e la cripta. Ma servono altri novecento milioni per il completamento. La riapertura del Duomo arriverà invece a dicembre del ‘99, con una solenne cerimonia, a cui partecipa anche il presidente del Senato Mancini, e un concerto di Minghi e Minetti, per assistere ai quali occorrerà il pagamento di un biglietto di ingresso.

Pavimentazione al Borgo Scacciaventi • Dopo anni di ansiosa attesa qualcosa si smuove per il recupero del centro storico. Viene ripavimentato il Borgo Scacciaventi, sia la strada che il marciapiede sotto il porticato. Uno degli angoli più antichi e caratteristici della città finalmente cambia aspetto.

Via libera (forse) al sottovia • Il consiglio comunale approva i lavori per la realizzazione del sottovia. Dopo anni di attesa, sospensioni, ripensamenti, polemiche, discussioni, eccetera, il comune ha sbloccato la situazione rimasta congelata dall’intervento della magistratura del 1992. Ma le polemiche non hanno termine: adesso sono gli ambientalisti a contestare l’utilità dell’opera. Ritengono che peggiori l’inquinamento della zona: “Traffico chiama altro traffico”, sostengono.

Cava perde anche della Porta • Cava perde un altra figura essenziale e emblematica della ricerca storica delle radici metelliane: don Attilio della Porta, all’età di 76 anni. Ha dato alle stampe numerose pubblicazioni di carattere storico e agiografico. Gli è stato assegnato tre volte il premio nazionale di cultura della Presidenza del Consiglio. Ha collaborato a diversi giornali, fra cui, da ultimo, a Panorama Tirreno.

Mostra sulle atmosfere del Novecento • Nei locali del museo dell’abbazia benedettina si svolge la mostra “Ultime atmosfere del Novecento italiano. La mostra di Cava del 1948 tra novità e ritardi”, organizzata e promossa dall’Azienda di Soggiorno. L’esposizione ricorda il cinquantesimo anniversario della “Prima annuale nazionale d’arte”, svoltasi a Cava nel ‘48, e comprende opere di De Chirico, Carrà, Sironi, Tafuri, Manzù, Carotenuto e Greco, per un totale di 45 dipinti e 7 sculture provenienti da raccolte pubbliche e private.

Estorsioni, le mani sul commercio • Da un monitoraggio effettuato sul territorio cavese dall’associazione “Libero Grassi” risulta che i fenomeni estorsivi sono in aumento a Cava, salendo dal 3% al 10%. Dall’indagine risulta che il fenomeno non è controllato da bande organizzate, ma da compagnie di “bulli” provenienti dall’agro nocerino-sarnese. Le zone interessate sono principalmente quelle a ridosso della Statale 18 e del centro storico.

Adinolfi dimissionario • L’assessore Salvatore Adinolfi, dopo alcuni atti intimidatori nei suoi confronti, si dimette da assessore. Subentra al suo posto Flora Calvanese. Dopo qualche mese viene assunto alla Se.T.A., una sua creatura, fortemente voluta in veste di assessore. È subito polemica in consiglio comunale.

Un benedettino “Cavese nel mondo” • Don Faustino Avagliano, priore dell’abbazia benedettina di Montecassino è il decimo “Cavese nel mondo” premiato dall’Azienda di Soggiorno e l’ultimo del secolo. succede a Gino Palumbo (1982), Mario Amabile (1983), Rocco Moccia (1984), Renato Di Mauro (1986), Sabato Palazzo (1988), Giuseppe Senatore (1990), Luigi e Albino Carleo (1992), Fernando Salsano (1994), Bruno Apicella (1996).

Il record di Emilio Lambiase • Emilio Lambiase, di professione architetto, già detentore del record delle 12 ore in pista, stabilisce il record mondiale delle 24 ore in bicicletta, pedalando per un giorno intero, a una media oraria di 31,803 chilometri, per un totale di 763,294 Km. Supera così di 4 chilometri il record precedente. L’impresa si è svolta al velodromo Mercadante di Bassano del Grappa.

Palazzo capo dei Ros • Il cavese Sabato Palazzo, generale dei Carabinieri, viene nominato comandante dei Ros in sostituzione di Mario Mori. Per Palazzo un incarico di altissima responsabilità. Dal 1996 era al comando della Regione Umbria. Nel 1988 il generale di Cava de’ Tirreni si era reso artefice di un singolare episodio, liberando personalmente in Calabria il concittadino Franco Amato, figlio di Guerino, vittima di un rapimento.


Portici puntellati • I portici, simbolo di Cava, sono malati. Per molti di essi si mostrano segni di sprofondamento e alcuni appaiono pericolanti. Si piazzano vistosi puntellamenti in attesa di interventi di manutenzione. Lo schiacciamento sembrerebbe dovuto al sovraccarico degli appartamenti soprastanti Si discute sulle responsabilità e su chi deve assumere l’iniziativa degli interventi. Critiche all’amministrazione comunale, che ribatte accusando i proprietari degli appartamenti.

In aumento i poveri • Dai dati raccolti dai Servizi sociali del Comune risulta un forte aumento della povertà. Gli iscritti nell’elenco degli indigenti sono più di 500. L’amministrazione comunale destina in loro favore una somma che supera il mezzo miliardo annuo. Sono numerosi anche i bisognosi che frequentano quotidianamente la mensa presso il convento dei francescani, circa un centinaio, compresi anche non abbienti provenienti dalle città vicine, nomadi ed emarginati.

La scomparsa di Franco Troiano • Improvvisamente scompare Franco Troiano, presidente della Cavese e infaticabile organizzatore di concerti. Lascia un vuoto incolmabile tra gli sportivi e gli amanti della musica. Da sempre appassionato tifoso della Cavese (aveva giocato anche da portiere con gli aquilotti), aveva ridato una certa stabilità societaria, mettendosi a capo di una cordata cittadina di imprenditori che rilevò la squadra dai fratelli Sorrentino. Come manager dei concerti era una dei personaggi più conosciuti e attivi nell’ambiente. Grazie a lui a Cava sono giunti nell’arco di circa 30 anni i gruppi e cantanti più prestigiosi del panorama mondiale.

Si vota per la Provincia • Nelle elezioni provinciali Alfonso Andria viene riconfermato presidente. A Cava vengono eletti consiglieri Alfonso Senatore (AN) e Gianpio De Rosa (Forza Italia). Forza Italia si conferma primo partito della città, mentre sono in calo i Ds.

Saluto all’arcivescovo Depalma • L’arcivescovo di Cava e Amalfi Beniamino Depalma viene nominato presso la diocesi di Nola. Lascia quindi Cava e la Costiera dopo 8 anni. Numerose sono le manifestazioni di saluto che gli vengono rivolte dai fedeli e dalle parrocchie. Il secolo termina senza che sia nominato dal Vaticano il suo successore.

Morte e risurrezione della Manifattura • Con la privatizzazione dell’Ente Tabacchi e la ristrutturazione della produzione, anche per la Manifattura, dopo l’Agenzia, è annunciata la chiusura. I 450 lavoratori in esubero sarebbero ricollocati in altri stabilimenti o in uffici finanziari, ma il problema per Cava sarebbero la perdita dell’indotto collegato alla presenza dello stabilimento e le prospettive occupazionali negate per le future generazioni. Si svolgono cortei e manifestazioni cittadine, fino al “Sigaro day” proclamato per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. La reazione appare tardiva rispetto alle nubi che già si addensavano da anni sul futuro del tabacco a Cava. I fatti recenti hanno però ridato la speranza. Com’è noto, l’Eti ha annunciato nel nuovo piano di ristrutturazione il salvataggio in extremis della manifattura di Cava. Il sigaro “Garibaldi” sembra salvo.

L’ostello a S. Maria del Rifugio • Si concludono i lavori di ristrutturazione dell’ex convento S. Maria del Rifugio in piazza San Francesco. Sarà destinato ad ostello della gioventù, in coincidenza con l’anno giubilare,  e museo cittadino.

Enrico Passaro



Pubblicato come inserto nel numero 5 - maggio 2000 di Panorama Tirreno  (visualizza l’inserto)
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